Verona, 11 aprile 2022 – Il mondo del Prosecco grande protagonista di Vinitaly 2022, fiore all’occhiello dell’economia vinicola veneta che quest’anno ha registrato oltre 620 milioni di fatturato. E Zaia annuncia battaglia contro il Prosek croato: "Dobbiamo andare all'attacco fronteggiando i nostri avversari citandoli per danni. Rovesciamo la visione, facciamo togliere quel nome dalle etichette croate, altrimenti dovremmo affrontare nuovi attacchi ai prodotti Made in Italy", ha detto oggi a Vinitaly il governatore del Veneto.
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Ma c’è una novità in arrivo. Tra pochi anni in Veneto si potranno stappare le prime bottiglie di Prosecco “sostenibile”, ottenuto da vitigni resistenti a malattie – come la peronospora e lo oidio –, con un ridotto utilizzo di prodotti fitosanitari. È l’obiettivo del progetto Gleres – frutto di una convenzione siglata da Confagricoltura Treviso e il Crea-Ve, che coinvolge 16 tra le maggiori cantine delle terre del Prosecco – che punta alla coltivazione di varietà Glera con incrementate capacità di resistenza, nel segno di una maggiore attenzione all'impatto ambientale.
Zaia: “Prosecco, emblema di viticoltura eroica”
“Il Prosecco è l'emblema di una viticoltura eroica: bisogna essere orgogliosi dei nostri imprenditori, ambasciatori di un bene e di un territorio Patrimonio dell'Umanità", ha detto il governatore veneto Luca Zaia, intervenendo alla presentazione del rapporto economico del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia (Cirve) ospitata nello spazio espositivo della Regione del Veneto a Vinitaly.
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Un plauso, quello di Zaia, al Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, “che ha saputo diffondere la conoscenza di un prodotto che rappresenta un'eccellenza del Veneto”. A parlare sono i numeri. “Con 104 milioni di bottiglie, oltre 620 milioni di fatturato pari a un +18% rispetto al 2020 – ha aggiunto il governatore del Veneto – possiamo parlare di un traguardo storico raggiunto dalla denominazione, che premia il lavoro e l'impegno delle aziende del territorio, nonostante lo shock della pandemia. Non si può parlare di sfruttamento del territorio se consideriamo che il 50% del territorio è a bosco".
Prosek: “Nome citato su una cartina antica: carta canta”
La battaglia per difendere il territorio dal Prosek croato è ancora viva, il Veneto sta facendo di tutto per proteggere l’etichetta veneta dalle incursioni straniere. "Bisogna essere orgogliosi di questi risultati anche perché, dietro ogni singola bottiglia, oltre al prodotto, c'è il valore e l'identità di un territorio”, ha sottolineato il presidente del Veneto.
“Sta a noi difendere questo bene – ha aggiunto –. Abbiamo la riserva del nome, un decreto del 2009 riconosciuto dall'Europa, c'è una storia, c’è un dossier e Prosek è anche il nome inciso su una antica cartina geografica. Per me carta canta. Questa è la nostra partita e dobbiamo andare all'attacco fronteggiando i nostri avversari citandoli per danni. Rovesciamo la visione, facciamo togliere quel nome dalle etichette croate, altrimenti dovremmo affrontare nuovi attacchi ai prodotti ‘Made in Italy’, come il caso del dossier sull'aceto balsamico, depositato dalla Slovenia. Non si tratta di un nome generico di prodotto, ma di un brand che sta subendo l'ennesima operazione illegittima, in contrasto con i regolamenti comunitari che tutelano Dop e Igp e disciplinano etichettatura e informazione al consumatore".
Gleres, nel 2027 il Prosecco sostenibile
Oggi a Vinitaly è stato lanciato Gleres, un progetto vinicolo nel solco della sostenibilità ambientale. Entro cinque anni, le nuove varietà di vite selezionate dalla specie Glera verrà registrato ufficialmente, segnando l’inizio di un nuovo corso per la produzione di Prosecco.
“Contiamo nel 2027 di giungere alla fine del percorso, con l'iscrizione nel ‘Registro nazionale delle varietà di vite di una decina di varietà’, che potranno essere utilizzate dai viticoltori per produrre un Prosecco altamente sostenibile, che porterà a ridurre in maniera esponenziale il numero di trattamenti”. A raccontarlo è stato Riccardo Velasco, direttore di Crea-Ve.
“Dal 2017 – ha spiegato – abbiamo selezionato, con una tecnica di incroci tra la varietà Glera e numerosi parentali resistenti alle malattie funginee, 10mila piante da seme con un numero da tre a cinque geni multipli di resistenza alle malattie, che nel 2020 sono arrivate a produrre uva, consentendoci di fare le prime micro vinificazioni. Nei prossimi anni procederemo con una selezione molto drastica per arrivare a poche decine di piante (figlie di Glera, ndr) con caratteristiche di resistenza, alta qualità e forte somiglianza alla vite madre”. Sarà un grande risultato, senza precedenti, “perché si potranno stappare le prime bottiglie ottenute da vitigni” figli di Glera.