Venezia, 15 febbraio 2022 – Zaia all’attacco dell’Unione Europea, che oggi discuterà in parlamento la proposta di risoluzione in cui è inclusa l'indicazione di “pericolo per il cancro” nelle etichette degli alcolici. Un provvedimento temuto dai produttori di vino, che temono un crollo dei consumi. "Siamo stanchi di questa Europa ossessivamente e puntualmente prodiga di novità sui prodotti tipici, che guarda caso vanno sempre a colpire dalla stessa parte: le tipicità, le vera agricoltura del prodotto tipico, quell'agricoltura della quale sono la culla i nostri territori", afferma il presidente del Veneto.
Un affondo che arriva all’indomani della vittoria celebrata dai Veneto, che ha scalato la classifica del “Rapporto Ismea-Qualivita 2021 sulle Indicazioni Geografiche”, con il comparto enogastronomico in ripresa con un valore della produzione pari a 3.699 miliardi di euro. Ma la rabbia è alta, soprattutto dopo la discussione avvenuta nei mesi scorsi sulla possibilità di aggiungere acqua al vino per dare spazio ai prodotti stranieri a bassa gradazione alcolica. Ma non solo. “Dagli attacchi sulle denominazioni, come quello del Prosek a tutta una serie di fandonie che vengono fatte uscire rispetto alla presunta dannosità dei nostri cibi – continua Zaia – nasce il sospetto che da quelle parti di alimentazione ne capiscano ben poco. C'è letteratura scientifica a iosa che conferma come il consumo responsabile di vino non solo non sia dannoso ma, anzi, possa avere effetti positivi su alcuni problemi di salute", continua il governatore del Veneto.
"L'estremizzazione del prodotto tipico che fa male può peraltro valere per qualsiasi altro alimento, alcolico o no, che se consumato smodatamente può creare danni e questo lo sanno anche i bambini. Questa pletora di esperti che ciclicamente compare sulla scena per gettare fango sui nostri prodotti tipici venisse ad esempio a vedere come stanno i nostri anziani, spesso centenari, che vivono nelle aree di produzione", incalza Zaia. "È inspiegabile il motivo per cui l'agricoltura di qualità sia diventata l'obiettivo primario di certi attacchi sconsiderati, mentre magari per altri prodotti industriali si fa finta di non vedere", conclude.