Veneto, 20 marzo 2023 - "Noi non ci rassegniamo alla chiusura della Sàfilo di Longarone e non riteniamo affatto conclusa questa partita. Nessuno pensi di poter dividere, come uno spezzatino, questo autentico patrimonio di competenze e professionalità, portandosi a casa solo qualcuno e abbandonando a sé stesso qualcun altro".È l'intervento di oggi di Denise Casanova, segretaria generale della Cgil di Belluno, a pochi giorni di un nuovo incontro previsto tra azienda ed organizzazioni sindacali e che segue l'annuncio dell'intenzione della società di abbandonare lo stabilimento di Longarone (Belluno) in cui oggi operano 472 addetti.
Rischio deindustrializzazione
"Come sindacato - aggiunge Casanova - chiediamo con urgenza la riconvocazione del Comitato di sorveglianza socio - istituzionale tra Provincia, Regione e Sindacati sul rischio deindustralizzazione che, dopo il caso Safilo, sta diventando sempre più concreto per l'intera provincia bellunese. Nessuno dovrebbe accettare un ulteriore impoverimento produttivo del nostro territorio" che va letto come concausa dello "spopolamento drammatico in corso nel Bellunese".
Abbondanti fondi pubblici
La Cgil domanda anche se, da parte di Safilo, sia "giusto ripagare in questo modo le Istituzioni, che hanno garantito negli ultimi anni abbondanti fondi pubblici per la ristrutturazione dell'azienda, e lo spirito di sacrificio dei dipendenti, che hanno subito una pesante riduzione del personale e una contrazione delle loro retribuzioni attraverso gli ammortizzatori sociali". Un ultimo interrogativo riguarda Kering, gruppo francese che "ha commissionato la produzione di 1,9 milioni di occhiali agli stabilimenti Safilo e che ha recentemente acquistato uno stabilimento che produce occhiali in Francia. Cosa intende fare Kering in futuro? Dove verranno prodotti - è la domanda conclusiva del sindacato - gli occhiali che si realizzavano a Longarone?".