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Riso: la siccità riduce gli ettari di semina in Veneto

Prende il via in questi giorni la stagione del riso nella regione: nel Veronese prevista una riduzione della superficie coltivata del 2,37%

Venezia, 21 aprile 2022  - La grave siccità potrebbe costare un taglio delle semine, le piogge previste nei prossimi giorni non basteranno a colmare la crisi di acqua nei campi. Prende il via in questi giorni, fra i timori dei coltivatori, la stagione del riso in Veneto con superfici concentrate per il 90 per cento tra la provincia di Verona (2.160 ettari) e quella di Rovigo (670 ettari), con una produzione di nicchia nel Vicentino a Grumolo delle Abbadesse. Le intenzioni di semina potrebbero risentire del perdurare della siccità. Secondo il sondaggio dell'Ente nazionale risi, nel Veronese è prevista una riduzione della superficie coltivata a riso del 2,37 per cento, proprio per la preoccupazione che non ci sia acqua a sufficienza per la produzione.

"Tra i produttori c'è preoccupazione perchè non piove e non c'è neve accumulata in montagna che possa garantire riserve d'acqua - sottolinea Filippo Sussi, presidente del settore risicoltori di Confagricoltura Veneto - nei prossimi giorni sono attese piogge, ma dovranno essere consistenti per garantire la giusta idratazione e non creare problemi durante la stagione. Il calo delle semine previsto non è, tuttavia, legato solo al meteo, ma anche ai prezzi competitivi degli altri cereali, che stanno spingendo alcune aziende agricole a scegliere mais o soia piuttosto che il riso". 

Secondo i dati di Veneto Agricoltura la superficie coltivata a riso negli ultimi anni si è mantenuta costante, con 3.100 ettari regionali di cui 2.160 ettari nel Veronese, prevalentemente a Vialone Nano igp, e 670 in Polesine, dove il fiore all'occhiello è il Riso Delta del Po igp, che offre le varieta' Carnaroli, Arborio, Baldo e Volano