Treviso, 31 maggio 2023 – É stato rinviato al 5 giugno, dopo un confronto durato fino a tarda notte a Mestre, il coordinamento nazionale di Electrolux Italia iniziato nel pomeriggio e dedicato, tra gli altri argomenti, ai progetti di investimento dell'azienda sull'impianto di Susegana (Treviso). Si tratta di un'operazione annunciata a fine marzo, per un valore di 110 milioni, finalizzata al potenziamento delle linee di ultima generazione "Genesi", installate due anni fa nello stabilimento trevigiano e che l'azienda subordina all'accoglimento, da parte dei lavoratori, di una richiesta di incrementare il numero di pezzi lavorati nell'unità di tempo, oggi pari a 94 l'ora.
Il nodo delle ‘interruzioni individuali’
Una prospettiva rigettata inizialmente dalle parti sindacali le quali, ieri, hanno però iniziato ad aprire possibilità in questo senso purché la velocizzazione sia calibrata alle effettive richieste di mercato e non prima che l'investimento sia stato concluso. Le maestranze respingono inoltre la modifica dell'attuale disciplina delle pause, collettive e contemporanee su tutta la linea, sostituendole con interruzioni individuali in cui l'operaio in sosta sia sostituito da un jolly, permettendo in questo modo la continuità della catena.
Asset societario: Electrolux non chiarisce
Nel vertice è stata rivolta inoltre una domanda ai delegati aziendali relativa alle ripetute notizie di stampa su possibili cambiamenti di controllo societario, tema a cui non sono stati forniti chiarimenti essendo ritenuto di pertinenza della direzione svedese della multinazionale . "Di conseguenza - si legge in una nota diffusa oggi dalle segreterie nazionali di Fiom Cgil, Fim Uil e Uilm Uil - chiediamo al Governo un effettivo interessamento". Sull’ipotesi di vendita era intevrenuto nei giorni scorsi il Governatore del Veneto, Luca Zaia: “Se Electrolux vende, il Governo usi i poteri speciali di veto” aveva detto, invocando dunque l’adozione dello strumento del golden power, che dovrebbe consetire al Governo di intervenire per evitare la cessione all’estero di taluni ambiti di attività definiti di rilevanza strategica nei settori di energia, trasporti e infrastrutture, comunicazioni, ma anche delle assicurazioni e dell'intermediazione finanziaria, della ricerca e dell'innovazione ad alto contenuto tecnologico e dei pubblici servizi.