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Bonus 200 euro nel Veneto, spetta a 3 milioni di lavoratori e pensionati: chi lo avrà

Il contributo inserito nel "decreto aiuti" raggiungerà il 92% dei pensionati veneti. A Belluno, Vicenza e Rovigo la percentuale aumenta

Bonus 200 euro

Bonus 200 euro

Venezia, 6 maggio 2022 - Il governo Draghi in aiuto alle famiglie in difficoltà. Il Consiglio dei ministri ha approvato il "decreto aiuti" per le imprese e per le famiglie con i redditi più bassi che riceveranno un contributo contro il caro vita. Il bonus arriverà in busta paga a luglio: si tratta di un contributo una tantum da 200 euro per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.  Una cifra che spetterà a circa 28 milioni di italiani con un reddito sotto i 35mila euro lordi all'anno, di questi oltre 3 milioni sono veneti. Tanti sono infatti i contribuenti che, nella quarta regione più popolosa d'Italia, dopo Lombardia, Lazio e Campania, dichiarano meno 35 mila euro all'anno in base alla stima che si ricava dai redditi complessivi delle dichiarazioni 2021, disponibili sul sito del ministero dell'Economia e Finanze.

A chi spetta, come e quando sarà pagato

Il bonus interesserà circa 28 milioni di italiani: lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati che hanno un reddito anno lordo sotto i 35 mila euro annui. I 200 euro saranno versati direttamente in busta paga. Questo per quanto riguarda i lavoratori dipendenti. Non è ancora ben chiaro il meccanismo ma è probabile che dovranno essere anticipati dal datore dei lavoro che poi recupererà i soldi dallo Stato. Per i pensionati, invece, i soldi arriveranno direttamente dall'Inps. Per i lavoratori autonomi va individuato invece il meccanismo di erogazione. Per i lavoratori autonomi il meccanismo è ancora da definire. 

Quando sarà pagato: non c'è ancora una data precisa. La probabilità maggiore è che il bonus venga erogato nelle mensilità degli stipendi di giugno-luglio. Stessa cosa dovrebbe accadere per i pensionati con un versamento effettuato direttamente dall'Inps contestualmente alla pensione.

Bonus al 92% dei pensionati veneti

Il Bonus 200 euro raggiungerà il 92% dei pensionati veneti, pari a 1.175.470 persone. Insieme al Bonus sociale, destinato a contrastare il caro bollette, è la misura più importante contenuta nel Decreto aiuti. Una misura che non risolve i problemi, ma che è salutata con favore dalla Fnp Veneto, la sigla dei pensionati Cisl. "Il fatto che il Bonus 200 euro arriverà alla stragrande maggioranza dei pensionati veneti è un bene, ma è anche un ulteriore promemoria di quanto le pensioni in questo Paese siano mediamente basse - dice Tina Cupani, segretaria generale Fnp Veneto -. Noi sosteniamo qualsiasi misura che porti sollievo alle famiglie: il dialogo con il Governo non si deve fermare, per arrivare a tutte quelle riforme necessarie a dotare il Paese di un sistema previdenziale e di uno fiscale veramente equi e sostenibili".

A Belluno, Vicenza e Rovigo la percentuale aumenta

Avendo come riferimento l'ultimo casellario Inps (dati dei beneficiari di pensione relativi al 2020), si calcola che dei 1.277.160 pensionati veneti, 1.175.740 avranno diritto al Bonus 200 euro, pari al 92%. Percentuale che aumenta al 93% nelle province di Belluno e Vicenza, e al 94% a Rovigo, dove le pensioni sono mediamente più basse rispetto al resto della regione. 

Donne le più beneficiate

La platea maggiore, ovviamente, è quella delle donne: in Veneto riceveranno il bonus il 96% delle pensionate, rispetto all'88% degli uomini. Le percentuali diventano ancora più significative se guardiamo le pensioni basse, considerando gli scaglioni fino a 1.000 euro mensili (corrisponde al limite per ricevere la quattordicesima), fino ai 1.500 euro (corrisponde a una pensione netta di circa 1.000 al mese), e fino ai 2.000 euro (corrisponde al limite per la perequazione al 100% del tasso di inflazione all'1,7% stabilito per il 2022). Emerge che fra i beneficiari del Bonus 200 euro, un pensionato su tre ha una pensione da mille euro lordi al mese; il 57% ha una pensione fino a 1.500 euro lordi al mese, e il 79% fino a 2.000. 

Il caro energia erode le pensioni

Il caro energia, che comporta un aumento delle bollette e dei prezzi dei beni al consumo, pesa sulle pensioni venete, che si vedono già erodere l'aumento garantito dal ritorno alla legge Prodi per la perequazione (una media di 300 euro all'anno), e che solo l'anno prossimo vedranno i benefici della riforma fiscale stabilita a fine 2021 (in Veneto 176 milioni di euro in più di tasse non versate). "È evidente che questi 200 euro, erogati una tantum, non sono sufficienti: andranno solo a mitigare le perdite già in atto", conclude Cupani, "ma noi preferiamo guardare il bicchiere mezzo pieno, e considerare questa misura un ulteriore passo per contrastare le conseguenze della pandemia da Covid-19 e della guerra in Ucraina, che hanno peggiorato una situazione già difficile".