Canazei, 5 luglio 2022 - "Mi chiedo poi dove sono le strumentazioni più specifiche per recuperare i corpi. Parliamo di vite umane, mandiamo i droni ma dove sono i macchinari per forare il ghiaccio?". Così Debora Campagnaro, cognata di Davide Miotti - una delle vittime della valanga sulla Marmolada - e sorella di Erica, che risulta ancora tra i dispersi intervistata dai giornalisti all'esterno del centro operativo allestito alla caserma dei vigili del fuoco per le operazioni di soccorso sul ghiacciaio della Marmolada a Canazei.
Sono 7 i morti accertati nella tragedia, 5 i dispersi, tutti italiani. Resta il rischio del distacco di una parte pericolante del ghiacciaio, per cui il sindaco di Canazei ha disposto la chiusura totale del massiccio a tempo indeterminato, anche per tenere lontano i curiosi e i turisti che tentano di salire lo stesso ostacolando le ricerche.
"Se in Italia non esistono questi strumenti andiamo in altri Paesi, dove ci sono modi per forare il ghiaccio - ha aggiunto la donna giunta da Cittadella -. Io non tollero che nel 2022 non ci siano strumentazioni più adeguate, mia sorella magari ieri sera era ancora viva. Cosa stiamo aspettando? Continuiamo coi droni e gli elicotteri?".
Lasciando la centrale operativa dei soccorsi a Canazei, la donna ha anche parlato della possibilità di evitare che si trovassero persone in quella zona. "Se ci fosse stato un bollettino, un'allerta, loro due, che sono esperti e scrupolosi, non sarebbero partiti lasciando a casa due figli. Doveva esserci forse un'autorità predisposta a fermarli visto il caldo delle giornate precedenti".
"Era una bella giornata di sole, sì, per carità - è la sua riflessione - ma se sotto scorre l'acqua... Se c'è una responsabilità andremo fino in fondo".
"Capisco la rabbia dei parenti - ha commentato il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti - ma è stato un evento eccezionale, direi unico".