Venezia, 26 luglio 2021 – Cinquemila litri di prosecco contraffatto finiti sotto sequestro, insieme a una tonnellata di zucchero destinato alla sofisticazione di vino bianco comune spacciato come “bollicine” Doc. É il risultato dell'operazione “Opson X” delle Fiamme Gialle venete, che ha portato a controlli incrociati nei territori di Treviso, Belluno e la pregiata zona del marchio Valdobbiadene.
Gli interventi della Guardia di Finanza ha fatto riaccendere i riflettori sul tema delle falsificazioni alimentari che rischiano di danneggiare la filiera del prosecco in tutto il Veneto. Il primo controllo è stato effettuato in un'azienda di Treviso che aveva stoccato, nel proprio stabilimento, 1.700 litri di vino bianco, imbottigliato senza etichette o indicazioni di origine, e altri 1.800 litri di vino, imbottigliato in esubero rispetto a quanto risultante dai registri contabili. Nei magazzini c'erano anche 1.100 kg. di zucchero semolato, la cui detenzione è vietata negli stabilimenti enologici in misura superiore a 10 kg., al fine di prevenire adulterazioni e sofisticazioni. Nel corso di un secondo intervento, le Fiamme Gialle hanno fermato e sottoposto a controllo, nel territorio di Valdobbiadene, un veicolo commerciale che trasportava 984 bottiglie di vino bianco, spedite da un'azienda agricola del bellunese nei confronti di un privato consumatore di Valdobbiadene e dichiarato come prosecco Doc sul documento di trasporto, ma in assenza di qualsivoglia etichetta o fascetta volte a certificarne l'origine, la qualità e la sicurezza.
Anche in questo caso, dopo il sequestro amministrativo del vino trasportato, l'ispezione è stata estesa all'azienda agricola mittente, con il supporto della Tenenza di Feltre, e ha consentito di sequestrare, complessivamente, altri 1.185 litri di prosecco Doc di produzione sospetta.
La condanna di Zaia: “Il Prosecco tarocco è un sacrilegio”
Dura la condanna alla truffa delle bollicine da parte del presidente del Veneto, Luca Zaia, da sempre in prima linea per la protezione della qualità dei prodotto veneti. “In una terra come il Veneto, con una caratura mondiale rispetto alla qualità vitivinicola, questa vicenda non costituisce solo un reato, ma è un sacrilegio". Così il governatore Zaia, definisce i risultati dell'operazione. "Vino scadente contraffatto, Prosecco tarocco, zucchero, questi signori hanno fatto quanto di peggio fosse possibile per rovinare il buon nome delle produzioni vinicole venete – aggiunge –: il vino, in Veneto, è sinonimo di identità, genuinità, territorio, quindi un brand mondiale che dobbiamo difendere con ogni mezzo lecito. Questi traditori di un simbolo storico di qualità, fanno molto male anche alle migliaia di grandi, bravi e onesti produttori nostrani".
Le frodi alimentari nel mirino: le reazioni
Le indagini della guardia di finanza sono state condotte in sinergia con Interpol ed Europol, le forze di polizia internazionali unite nel frenare le esportazioni di prodotti falsificati. Le tre forze di polizia lavorano insieme da tempo per frenare anche l'importazione in Italia di marchi tarocchi dell'Est Europa come il celeberrimo Prosek. “Un lavoro che rende giustizia a tutti i produttori che con grande serietà lavorano e trasformano un prodotto del Veneto", dice l'assessore regionale all'Agricoltura, Federico Caner, commentando l'operazione internazionale denominata “Opson X”, che ha portato al sequestro di circa 5mila litri di vino contraffatto e oltre una tonnellata di zucchero.
“L'intervento delle Fiamme Gialle – continua – ha consentito di sventare un commercio fraudolento ed estremamente dannoso per l'immagine e la reputazione del nostro Prosecco, mettendo al primo posto anche la tutela del consumatore. Il Made in Veneto rappresenta un prodotto certificato e interventi come questo dimostrano che i controlli ci sono e funzionano".