MARIO TOSATTI
Cronaca

Uscito da 24 ore dal carcere di Padova, violenta una donna: arrestato 36enne

L’uomo l’ha minacciata con la pistola, dopo averla ingannata con una scusa sul figlio. Zaia: “Fatto di gravità assoluta. Nessuno spazio in Veneto per questi crimini”

Una donna è stata rapita e violentata da un pregiudicato appena uscito dal carcere di Padova (repertorio)

Una donna è stata rapita e violentata da un pregiudicato appena uscito dal carcere di Padova (repertorio)

Padova, 15 aprile 2025 – Un’altra storia di violenza contro le donne che sconvolge tutto il Veneto. I fatti sono successi qualche giorno fa, quando è intervenuta la squadra Mobile padovana dopo la telefonata d’allarme di una 37enne albanese. Questa è riuscita a scappare dall’appartamento disabitato, dove era stata segregata da un 36enne kosovaro che l’ha violentata con la pistola puntata.

Il rapimento e le violenze

La donna ha riferito agli agenti che nelle prime ore di sabato 12 aprile era stata contattata telefonicamente da un uomo che le aveva chiesto di scendere in strada perché doveva comunicarle un fatto grave relativo al figlio 18enne della donna.

Una volta scesa l’uomo le ha mostrato la pistola che portava nella cintura dei pantaloni, costringendola a seguirlo in un primo appartamento dove è rimasta sequestrata per alcune ore prima di essere portata in una seconda casa. Qui, il 36enne, dopo aver consumato cocaina, sotto la minaccia dell'arma ha costretto la sconosciuta a subire rapporti sessuali. Solo quando ha poi ricevuto la telefonata del figlio, scoprendo che non era in pericolo, è riuscita a liberarsi e a fuggire in strada chiamando la polizia che l'ha portata in ospedale.

Le ricerche del violentatore

Dopo il racconto della donna vittima di violenza, sono partite subito le ricerche e le indagini. Per due giorni la polizia ha setacciato Padova, riuscendo poi a individuare l'appartamento dove si nascondeva l'aggressore, che è stato arrestato dopo l'irruzione alle prime ore del giorno, mentre stava ancora dormendo.

Il kosovaro, irregolare in Italia, più volte controllato dal 2012, con numerosi precedenti penali e condanne per furti, resistenza a pubblico ufficiale e reati in materia di immigrazione clandestina. Era finito nel 2024 in carcere a Padova e, scontata la pena di 10 mesi, venerdì scorso è uscito e poco dopo ha sequestrato e violentato la 37enne.

Zaia: “Massimo sostegno a Questura e Polizia di Stato”

“Ci troviamo ancora una volta davanti a un episodio di violenza inaudita e intollerabile ai danni di una donna. Un fatto gravissimo, che lascia sgomenti e che merita la più ferma condanna. In Veneto non può e non deve esserci alcuno spazio per chi si rende responsabile di crimini così efferati. Ringrazio con profonda riconoscenza gli uomini e le donne della Questura di Padova, in particolare della Squadra Mobile, e il Questore Marco Odorisio per l’efficacia e la tempestività dell’intervento che ha portato all’individuazione e al fermo di un soggetto gravemente indiziato di sequestro di persona e violenza sessuale”, dichiara il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. “In attesa di quelli che saranno gli esiti giudiziari – aggiunge il Presidente – non possiamo che ribadire un principio fondamentale: ogni episodio di violenza sulle donne deve essere denunciato, raccontato, perseguito e represso con assoluta fermezza, applicando, laddove riconosciuta la colpevolezza, le pene massime previste dalla legge. E, soprattutto, soggetti come quello oggi fermato, spesso recidivi, vanno controllati con il massimo rigore anche al termine della condanna, che auspichiamo la più severa possibile, per tutelare la sicurezza collettiva. Alla luce dei precedenti penali, anche il perché fosse ancora libero di muoversi e delinquere nel nostro Paese pone molti interrogativi”, aggiunge il Presidente. “Una donna, sola, è stata minacciata con una pistola, ingannata facendo leva sulla paura per il figlio, e poi sottoposta a ore di violenze. È una vicenda che scuote le coscienze e che non può lasciare indifferenti. È nostro dovere come istituzioni essere accanto alle vittime, far sentire loro che non sono sole, e garantire che episodi del genere non vengano mai minimizzati o ignorati. In Veneto – conclude Zaia – non tollereremo mai chi tenta di spezzare con la violenza la libertà e la dignità di una donna. Mai”.