Tromba d’aria sulle Dolomiti, devastati i boschi nel Cadore. Allarme Coldiretti: 24 tempeste in un solo giorno nel Nord Est

Il fenomeno, accompagnato da forti scrosci di grandine, si è scatenato come un ‘rasa erba’. Zaia: “Immagini che ricordano quanto accaduto con Vaia". Diversi escursionisti recuperati in quota. Oltre 100 gli interventi dei vigili del fuoco, squadre arrivate da tutta la regione

Belluno, 19 luglio 2023 - Sono stati più di 100 gli interventi dei vigili del fuoco per la tromba d'aria che ha colpito dal tardo pomeriggio di ieri le Dolomiti, con danni incalcolabili nell'Agordino, il Cadore e il Comelico. Raffiche di vento e piogge torrenziali che hanno ricordato il disastro della tempesta Vaia di cinque anni fa. Danni pesantissimi per l’agricoltura, Coldiretti lancia l’allarme: 24 tempeste in un solo giorno nel Nord Est. “Aziende agricole senza corrente eletrica, in Cadore ci vorranno 30-40 anni per ricreare il bosco”, dicono dalla Coldiretti.

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In Veneto, le squadre sono intervenute da tutta la regione con 200 operatori e sette autoscale: l’emergenza ha coinvolto 24 distaccamenti volontari e i comandi di Belluno, Treviso, Padova, Vicenza e Verona. In serata sono stati aperti i Centri operativi comunali (Coc) a Santo Stefano Cadore e Calalzo, entrambi nel Bellunese. Sono in corso questa mattina gli ultimi interventi per la messa in sicurezza delle coperture dei tetti. Solo la settimana scorsa Zaia aveva decretato lo stato di emergenza per il maltempo che si è abbattuto nella zona est, tra Verona e Venezia

Allarme Coldiretti: 24 tempeste nel Nord Est

Nelle Regioni del nord est si sono abbattute in un solo giorno ben 24 tempeste di vento e grandine che hanno abbattuto boschi, scoperchiato edifici, stalle e malghe e danneggiato le coltivazioni. È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti su dati Eswd (European sever weather database) in riferimento all'allerta gialla per il maltempo in Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Una situazione anomala, visto che nel resto d’Italia si soffoca per il caldo da record.

“Una tromba d'aria – sottolinea la Coldiretti – si è abbattuta nei boschi del Cadore abbattendo centinaia di alberi come era avvenuto per la tempesta Vaia e ci vorranno 30-40 anni per ricreare il bosco, mentre la grandine ha devastato prati e pascoli. Ma cadute di alberi a causa del vento si registrano anche in val di Fassa e in alta val di Fiemme in Trentino, e anche in Friuli Venezia Giulia”. Molte aziende agricole sono rimaste senza corrente elettrica a causa della caduta degli alberi sulle linee. “Il maltempo – continua la Coldiretti – si è abbattuto su città e campagne con abbondanti grandinate, che sono l'evento climatico avverso più temuto dall'agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo”. I tecnici della Coldiretti sono al lavoro per la ricognizione dei danni.

Zaia: "Immagini che ricordano Vaia”

L'innesco ha scatenato una tromba d'aria, violenta ma non di grandi dimensioni, accompagnata da forti scrosci di grandine, passati sui boschi del Cadore, del Comelico e dell'Ampezzano come un 'rasa erba'. Interi pezzi di versante di abetaie e lariceti sono stati buttati giù con quell'effetto domino dei tronchi che si piegano, in caduta, l'uno addosso all'altro che si era visto finora solo durante la terribile tempesta 'Vaia', alla fine di ottobre del 2018, che causò la distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste. "Alcuni versanti di bosco colpiti dal vento - ha riferito il presidente della Regione, Luca Zaia - sono stati quasi completamente abbattuti. Immagini che ricordano, con le dovute proporzioni, quanto accaduto con Vaia".

Oltre 100 interventi in poche ore

“Sono più di 100 gli interventi – ha aggiunto il governatore Luca Zaia – effettuati con squadre a rinforzo anche dalle zone di Treviso e Verona. Siamo al lavoro per definire i danni agli edifici. L'attività di risposta all'emergenza durerà sicuramente per lunghe ore: ringrazio i soccorritori e tutti i volontari impegnati”. Ai centralini dei vigili del fuoco sono giunte decine di telefonate con richieste di soccorso. Le squadre del Bellunese, e molte altre dalle province limitrofe, hanno rimosso gli alberi abbattuti sulle strade e sulle case.

Scoperchiati i tetti delle case

I danni sono stati inferti dal vento soprattutto ai tetti delle abitazioni. Non c'è ancora un bilancio definitivo su quelle rimaste scoperchiate. Non si registrano feriti o contusi per il maltempo. Molti i danni alle automobili parcheggiate nelle aree vicino ai boschi, rimaste schiacciate dalla cadute delle piante. L'effetto sulla temperatura è stato immediato. Nelle stazioni di valle, dove fino a poco prima i termometri segnavano 26-27 gradi, il fortunale ha abbassato i valori fino a 14-13 gradi in poco meno di un'ora.

Centralini presi d’assalto, salvato un ciclista

Tante le richieste di aiuto arrivate ieri pomeriggio ai centralini del soccorsi, i telefoni hanno iniziato a squillare a partire dalle 17.20 e fino alle 18 circa. Alcune persone, fa sapere il Soccorso alpino del Veneto, hanno segnalato mancati rientri, che fortunatamente si sono rivelati poi solo ritardi. Un ciclista è caduto dalla mountain bike lungo il sentiero che da Dubiea scende a Perarolo. Il 61enne di San Vito di Cadore (Belluno) è stato messo sulla barella, trasportato lungo la discesa fino ai mezzi si soccorso, per poi essere condotto all'ospedale di Pieve con un possibile trauma al ginocchio.

Turisti bloccati in quota

Una squadra del soccorso alpino di Cortina, percorrendo dall'alto la Ferrata Sci Club 18, ha raggiunto due coppie di turisti rumeni, che a causa del temporale si erano bloccate a 100 metri dall'uscita. I soccorritori li hanno affiancati nel risalire l'ultimo tratto e riportati a valle. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, invece, dopo aver imbarcato un tecnico del soccorso alpino di Agordo per indirizzare l'equipaggio, si è diretto verso la Ferrata Costantini sulla Moiazza, dove un escursionista polacco era stato colto da una forte grandinata durante la salita. Individuato dai soccorritori, il 28enne è stato recuperato con il verricello e lasciato al Rifugio Carestiato.

Fratelli veneziani salvati sul Monte Peron

Il soccorso alpino di Belluno è invece salito sulla Cima del Monte Peron, dove due fratelli di San Donà di Piave (Venezia) – un ragazzo di 19 anni e una ragazza di 21 – sono rimasti bloccati in cresta dopo il passaggio del temporale. Fradici e infreddoliti, si sono ritrovati senza via di uscita in un punto ripido e reso scivoloso dall'acqua, molto rischioso da superare. Una squadra si è avvicinata con i mezzi finché non ha trovato una pianta abbattuta dal vento sulla strada. I soccorritori hanno quindi proseguito a piedi, sono saliti per il sentiero e hanno raggiunto i ragazzi.