Treviso, 27 ottobre 2024 - Genitori di una scuola media bloccano la proiezione del film su bullismo e omofobia: la città si risveglia sotto una pioggia di polemiche. Il sindaco Conte: “La proiezione ci sarà”. Ma la preside assicura: “È solo rinviata, prima il film dovrà essere visionato dagli insegnanti”.
Sotto la bufera è finita una scuola media di Treviso. A scatenare la presa di posizione delle famiglie è stato il film ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’ con Claudia Pandolfi, ispirato alla storia vera del 15enne Andrea Spezzacatena, suicidatosi nel novembre del 2012. La pellicola è stata appena presentata alla Festa del cinema di Roma.
Cosa è successo a Treviso
La proiezione del film era prevista per il 4 novembre al cinema Eden, con tanto di collegamento in streaming con la regista Margherita Ferri e la mamma del ragazzo che ha ispirato la storia, Teresa Manes. Il figlio Andrea era stato bullizzato dai compagni perché i suoi pantaloni rossi, per un errore di lavaggio, erano diventati rosa. Non ha retto alle pressioni e si è tolto la vita.
Alcune famiglie hanno però chiesto alla dirigente di evitare la partecipazione dei ragazzi alla visione della pellicola che, anche in un'anteprima alle scuole a Roma ha ricevuto fischi e insulti, suscitando l'indignazione del ministro Valditara. E così l’insegnante che ha organizzato il tutto ha dovuto annullare i 157 posti prenotati.
Il sindaco: “Occasione persa”
“Persa un'occasione di approfondire e conoscere meglio temi che sono vere piaghe della nostra società”, commenta il sindaco leghista Mario Conte, che annuncia di volerlo presto proiettare. “Evitare di confrontarsi su questi argomenti - ha affermato Conte - non credo sia la soluzione. Omofobia, depressione, suicidi sono, ahimè, molto attuali nella società. Dispiace quello che è successo a Treviso, ma preoccupano anche le reazioni omofobe di Roma: due situazioni che devono far riflettere tutta la nostra comunità”.