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Treviso, bullismo a scuola: 16enne aggredisce per mesi due coetanei. La denuncia di una mamma

Il ragazzino è stato ammonito dal questore: cosa significa e quali conseguenze comporta il provvedimento

Bullismo a scuola

Bullismo a scuola

Treviso, 26 dicembre 2024 - Bullismo a scuola, 16enne ammonito dal questore per avere schiaffeggiato e picchiato i compagni di classe. Il fatto è accaduto in un istituto scolastico della provincia di Treviso. A dare avvio alle indagini della polizia è stata la segnalazione della mamma di una delle vittime, un ragazzino aggredito fisicamente dal bullo. La donna si era rivolta ai carabinieri per raccontare i soprusi subiti dal figlio ad opera del coetaneo.

Cosa è successo

Gli episodi di bullismo sono iniziati quasi un anno fa, quando la vittima era intervenuta in difesa del cugino, anche lui nello stesso istituto scolastico, dopo che era stato schiaffeggiato dal 16enne. Negli ultimi due mesi, il 16enne ha aggredito fisicamente, in due occasioni, l'ultima vittima: lo scorso novembre colpendola con diversi schiaffi e pochi giorni dopo spintonandola, in entrambi i casi durante la ricreazione, alla presenza di decine di allievi dell'Istituto.

La vittima, insieme alla madre, ha avuto la forza di raccontare tutto ai carabinieri e alla polizia che - una volta venuta a conoscenza dei fatti, accertati anche attraverso le immagini raccolte sui social - si è immediatamente attivata per l'emissione del provvedimento del questore.

Cos’è l’ammonimento: cosa comporta

L’ammonimento è una misura di prevenzione di competenza esclusiva del questore che ha lo scopo di “garantire alla vittima di atti persecutori, diffusione illecita di immagini e video a contenuto sessualmente esplicito, o condotte sintomatiche di violenza domestica una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione del procedimento penale”.

L’ammonimento consiste nell’intimazione ad astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia, minaccia, violenza o intrusione nella vita altrui. Il destinatario del provvedimento viene invitato, inoltre, a partecipare a un percorso sulla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle sue condotte e a recarsi presso centri specializzati presenti sul territorio.