Venezia, 27 luglio 2022 – Un piano straordinario contro la siccità, il Veneto mette sul piatto 715 milioni di euro per le interconnessioni della rete idrica e altri 400 milioni sulla ricerca delle perdite per combattere gli sprechi. È il primo atto deciso dal governatore Luca Zaia, nominato commissario all’emergenza idrica. Dei soldi investiti, 72 milioni saranno destinati al bacino del Po, dove ormai il cuneo salino sta arrivando a livelli record.
Ad oggi, la rete di disinibizione disperde il 40% dell’acqua prelevata dagli acquedotti. Per questo, un tassello importante degli interventi riguarderà gli sprechi di acqua. Sono 192 gli interventi di emergenza che verranno realizzati nei prossimi mesi per garantire la fornitura di acqua potabile e per la messa in sicurezza del servizio, lavori che gli enti gestori della rete idrica hanno già programmato per attenuare, se non di eliminare, le conseguenze della siccità.
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Sommario:
- Zaia: “Situazione critica in tutta la regione”
- Piano di emergenza al vaglio nazionale
- Perdite: il 40% dell’acqua prelevata
Zaia: “Situazione critica in tutta la regione”
“Si tratta di mettere in atto interventi già indicati dai nostri enti gestori che, oltre ad agire rapidamente sull'emergenza, stanno accelerando sul resto delle opere”, ha commentato Zaia. “La situazione è particolarmente critica in tutta la regione – ha aggiunto il presidente – stiamo ragionando con gli enti gestori rispetto alla necessità di impostare una strategia complessiva” sull’utilizzo dell’acqua “coinvolgendo gli altri usi, agricoli e industriali, compreso il settore idro-elettrico”, ha sottolineato.
In Veneto, ricorda poi Zaia, il prelievo di acqua dolce per l'uso idro-potabile non arriva al 20% "e ciò implica una riflessione concreta e ampia sul tema". Gli interventi previsti dal piano di emergenza sono 192 – dei quali 17 emergenziali, 146 pianificati e 29 da pianificare – per un totale di 715.182.194 euro. Di questi, circa 72 milioni – pari a 16 interventi, di cui 3 emergenziali, 12 pianificati e uno da pianificare – saranno destinati al bacino del Po.
Piano di emergenza al vaglio nazionale
Nei prossimi giorni, Zaia presenterà la strategia – composta dal Piano siccità e il Piano ricerca delle perdite – alla protezione civile nazionale per l'approvazione. La proposta è di inserire nel piano degli interventi emergenziali un aggiornamento delle reti infrastrutturali di valenza regionale per mettere in sicurezza l'approvvigionamento e la distribuzione di acqua potabile nel territorio.
I gestori propongono misure sulle infrastrutture per connettere i sistemi degli acquedotti veneti, oggi alimentati da fonti diverse, alcune delle quali particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico. Così, si spiega dalla Regione, potranno contare su più e diversificate, e in parte nuove, fonti di approvvigionamento, sia in momenti di siccità come l'attuale, sia in eventi alluvionali.
Perdite: il 40% dell’acqua prelevata
Secondo caposaldo del Piano è la ricerca delle perdite attraverso l'applicazione moderne tecnologie e l'acquisizione di dati “da trasformare in informazioni attraverso distrettualizzazioni e modellizzazioni di sistemi idrici complessi”, spiegano dalla Regione. Così da localizzare con precisione le perdite di rete e agire in maniera mirata.
Questo investimento immediato e straordinario in Veneto si attesta su 400 milioni di euro, che verrà finanziato anche con i fondi del Pnrr. La riduzione delle perdite, si sottolinea dalla Regione, passa poi "necessariamente" dalla sostituzione e l'ammodernamento delle condotte. "Nei prossimi 10 anni in Veneto, verranno investiti circa 900 milioni per rinnovare le reti acquedottistiche che, in media, perdono oggi circa il 40% dell'acqua prelevata".