MARIO TOSATTI
Cronaca

Treviso: sequestrati oltre 4.000 vestiti contraffatti

Felpe e t-shirt falsi di noti marchi come Dsquared2 e Valentino. Un valore di circa 375mila euro

i finanzieri con la merce sequestrata

i finanzieri con la merce sequestrata

Treviso, 20 dicembre 2024 – Un’operazione che ha portato a galla un consolidato commercio di abbigliamento contraffatto. Le fiamme gialle del comando provinciale di Treviso, hanno sottoposto a sequestro 4.109 articoli (felpe e t-shirt), riportanti i marchi contraffatti Dsquared2 e Valentino. L’operazione, portata a termine dal nucleo di polizia economico finanziaria del capoluogo, è stata possibile a seguito del controllo di un furgone carico di capi di abbigliamento, destinati da una società trevigiana a una di Rovigo, che, a seguito degli approfondimenti condotti, sono risultati contraffatti.

Le indagini sulla ‘filiera’

Le attività di perquisizione successive, svolte nelle sedi della società mittente e di quella destinataria della merce, hanno consentito d’individuare una vera e propria produzione illecita di felpe e t-shirt riportanti le citate note griffes di moda, eseguita al di fuori della normale filiera di produzione. A fronte di quanto accertato sono stati sottoposti a sequestro ulteriori prodotti contraffatti, cartamodelli e numerosi files necessari per la stampa dei due brands sui tessuti, e sono stati acquisiti concreti elementi di prova in ordine ai rapporti commerciali tra le due società.

Due le persone segnalate

Per tali ragioni è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Treviso il rappresentante legale della società trevigiana, che eseguiva la stampa sui tessuti, per i reati di contraffazione, alterazione o uso di marchi con segni distintivi ovvero di brevetti modelli e disegni nonché per ricettazione. Anche l’amministratore unico della società rodigina, che provvedeva al confezionamento e alla successiva rivendita, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Rovigo, per i reati di commercio di prodotti con segni falsi nonché, anche in questo caso, per ricettazione. Le indagini, tuttora in corso, sono finalizzate a valutare la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche coinvolte, nonché l’eventuale proposta di sequestro preventivo, atteso che il ricavato dell’attività illecita avrebbe potuto attestarsi a circa 375mila euro.