"Non sei stato tu, non potevi controllarti. Ci sono altri duecento femminicidi. Hai fatto qualcosa, ma era un momento di debolezza". Queste le frasi choc pronunciate dal padre di Filippo, Nicola Turetta, durante uno dei loro colloqui in carcere. La stampa è entrata in possesso delle registrazioni lo scorso luglio.
Frasi che hanno creato sconcerto, ma per le quali il papà del reo confesso si è immediatamente scusato. "Chiedo scusa, erano frasi senza senso, quegli istanti per noi erano devastanti, avevo paura che mio figlio si suicidasse".
Solidarietà anche da parte del padre di Giulia, Gino Cecchettin: "Dopo il dolore per la morte di Giulia, in confronto a quel dolore, il resto è nulla per me. Non sta a me giudicare l'operato di un altro papà e quindi non lo giudicherò”. Ha poi raccontato di aver mantenuto i contatti con Nicola Turetta: “Mi ha scritto durante le feste".