Il 18 novembre viene ritrovato il cadavere di Giulia Cecchettin: è in un sacco nei pressi del lago di Barcis in provincia di Pordenone. Di Filippo ancora nessuna traccia, ma il telefono risulta acceso.
La sera stessa del ritrovamento del corpo, Turetta viene rintracciato dalla polizia tedesca: è fermo in una piazzola d'emergenza sull'autrostrada A9, nei pressi di Bar Durrenberg. Fermato ammette subito: "Ho ucciso la mia fidanzata". La sua fuga si è fermata perché la Grande Punto non aveva più benzina.
Il 21enne viene prima condotto al carcere di Halle, per poi essere estradato in Italia il 25 novembre. Da quel momento è detenuto a Verona. Emergono già i primi dettagli: Turetta aveva pensato di suicidarsi, ma non aveva trovato il coraggio.