Oderzo (Treviso), 24 aprile 2023 – Ci sarebbe un diverbio legato ad una successione ereditaria dietro al folle gesto che questa mattina a Oderzo (Treviso) ha portato un uomo di 53 anni ad aggredire con un coltello l'avvocata Meri Zorz nel suo studio.
L'autore dell'aggressione è stato poi trovato cadavere all'interno di un casolare. La donna, ricoverata all'ospedale, non è in pericolo di vita. Sul posto i carabinieri. A dare l'allarme è stato un commerciante della zona facendo scattare l'immediato arrivo dei carabinieri e del 118.
Cliente dello studio legale
Secondo quanto si è appreso l'uomo, da tempo cliente dello studio legale, avrebbe avuto una discussione tesa su un contenzioso civile seguito dalla professionista sfociata poi nell'aggressione.
La donna, 50 anni, colpita agli arti superiori, ha riportato ferite superficiali per le quali è stata ricoverata all'ospedale di Oderzo. L'aggressore, allontanatosi subito dopo dallo studio del legale e ricercato dai carabinieri, è stato rintracciato in un rustico appartenente alla sua famiglia, già privo di vita e in uno scenario che riconduce con tutta probabilità a un gesto estremo.
Zorz, è ora ricoverata all'ospedale opitergino con una prognosi di guarigione di 30 giorni. Le lesioni, provocate da un'arma da taglio non ancora ritrovata, riguardano le braccia e la parte superiore del corpo della donna, e le hanno causato una perdita di sangue abbondante, ma non tale da causare rischi di vita o danni permanenti. Assistita dal gestore di una vicina tabaccheria dove è corsa per chiedere aiuto, Zorz è stata rapidamente raggiunta da un'ambulanza e quindi medicata al pronto soccorso.
L’aggressore
Il cliente, Giuseppe Silvestrini, infermiere, pare avesse chiesto un appuntamento per chiarire alcuni aspetti legati ad una successione ereditaria legata alla scomparsa del padre, un paio di mesi fa. Un patrimonio sostanzialmente in beni immobiliari, da spartire con due fratelli rappresentati da un amministratore di sostegno a causa di una situazione di fragilità della famiglia, e che abitano in un rustico nel quale si erano trasferiti meno di due anni fa dopo l'incendio della loro casa. È lo stesso immobile in cui è stato ritrovato il corpo di Silvestrini. L’uomo, celibe, incensurato, a detta dei conoscenti, non sembra avesse mai dato segnali di instabilità.