Treviso, 8 luglio 2024 – Due ‘curanderi’ sudamericani spartiti nel nulla, per gli inquirenti sarebbero loro i testimoni chiave dell’inchiesta sulla morte di Alex Marangon. Si infittisce il mistero sul caso del barman 25enne veneziano, ritrovato morto su un isolotto del fiume Piave vicino all’Abbazia di Vidor, nel Trevigiano.
Secondo le indiscrezioni raccolte dalla stampa locale, i due uomini – Johnny Benavides e un altro sudamericano di cui non è stato reso noto il nome – la notte del 29 giugno avrebbero cercato di inseguire Alex che, probabilmente, era in preda ad una crisi. Erano all'esterno dell'abbazia e forse volevano calmarlo. A raccontarlo sarebbero stati i cinque partecipanti alla festa sciamanica ascoltati nelle ultime ore dagli inquirenti. Al momento, la procura di Treviso ha aperti un fascicolo contro ignori per omicidio volontario.
La famiglia chiede silenzio
“La famiglia Marangon chiede un momento di rispetto e comprensione, sia per la difficoltà emotiva che caratterizza questo doloroso momento che per rispetto del segreto istruttorio che caratterizza queste delicatissime fasi di indagine”. Lo affermano in una nota gli avvocati Nicodemo Gentile, Piero Coluccio e Stefano Tigani, legali della famiglia del giovane trovato morto sul Piave dopo un rito sciamanico a Vidor.
“Questo – aggiungono i legali – è per Sabrina, Luca e Giada il momento di concentrarsi sui preparativi per l'ultimo saluto da dare ad Alex e, se e quando ci sarà necessità di parlare con i media, saranno loro a farsi avanti. I signori Marangon ripongono nella Procura tutta la fiducia di cittadini e confidano nel fatto che la verità sulla morte del loro congiunto sia garantita quanto prima”.
Come è morto Alex
Il ragazzo è stato ritrovato morto tre giorni dopo lungo il Piave. L’autopsia ha confermato che il barman è stato picchiato con un corpo contundente – un bastone o una pietra di fiume – prima di finire in acqua. Il medico legale ha riscontrato un'emorragia al torace, diverse costole rotte sulla parte sinistra e lividi su tutto il corpo.
Curanderi scomparsi
De due ‘curanderi’, però, si sono perse le tracce. I due sudamericani avrebbero lasciato l'abbazia poco prima dell'alba di domenica 30 giugno, quando sul posto sono arrivati i carabinieri, che hanno subito identificato i partecipanti all'evento sciamanico e avviato le ricerche del ragazzo.
Non viene escluso dagli investigatori che l'aggressione violenta possa essere stata messa in atto da più persone disturbate dall'arrivo improvviso di Marangon sul greto del Piave. Quella zona è spesso frequentata da gruppi di giovani in cerca di sballo con droghe o alcol.
Alex aveva paura
Ma c’è un altro particolare che non quadra: Alex, che aveva partecipato ad altri due ritiri sciamanici, avrebbe raccontato ad un amico di essere intimorito e molto preoccupato per questo terzo evento. E gli investigatori stanno cercando di capire perché. Da ricostruire anche il buco di ore tra la scomparsa di Alex e la chiamata ai carabinieri, arrivata solo all’alba.