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Olimpiadi 2026, lievitano i costi della pista da bob. Zaia: "Si procede come da programma"

Il caro energia e l'aumento delle materie prime avrebbero portato i conti da 55 a 88 milioni. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha scritto al Comitato Milano Cortina. La provincia di Belluno spinge per avere nuoove infrastrutture, ma i residenti frenano

Belluno, 16 novembre 2022 – È ancora vento di bufera quello che soffia sulla pista da bob Eugenio Monti di Cortina d'Ampezzo, opera ritenuta strategica per le Olimpiadi invernali del 2026. Dopo l’appello lanciato al Comitato olimpico internazionale dai residenti e degli ambientalisti per fermarne la riqualificazione, ora è la volta del governatore Luca Zaia: convinto della bontà del progetto, ma preoccupato per lo stallo in cui si trova l’opera. Al centro dei ritardi ci sarebbero i costi – lievitati dai 55 milioni iniziali a 85 milioni di euro – per l'impianto all'ombra delle Tofane.

Sulla pista da bob di Cortina si procede come da programma”. A fare chiarezza è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che interviene per sottolineare che la sua lettera al presidente del Coni Giovanni Malagò intendeva solo "segnalare che si è aperto un ampio dibattito che deve avere delle risposte", e che i costi dell'intervento si sono effettivamente alzati per via dell'aumento dei prezzi delle materie prime. "È bene chiarire che il cantiere non è della Regione e il finanziamento è statale. Se si ipotizza di andare a Innsbruck o in un altro Paese a realizzare in alternativa l'impianto di bob è giusto che ci sia chiarezza. Quindi ho scritto al presidente Malagò", ricorda Zaia.

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Pista da bob
Pista da bob

Zaia: “Costi lievitati a 85 milioni”

Il governatore del Veneto interviene così a proposito della discussione riguardante la realizzazione della pista da bob di Cortina. "Preso atto che c'è un dossier con la candidatura delle olimpiadi di Cortina che prevede la realizzazione della pista da bob a Cortina, ho chiesto al Coni se ci sono soluzioni alternative di cui non sono a conoscenza. Mi è stato risposto di no, ma soprattutto è stato sottolineato che uscire dai confini nazionali per organizzare le olimpiadi 2026 non rientra negli obiettivi dell'Italia”, prosegue Zaia. “Fatta quindi chiarezza, il disegno per la pista da bob va avanti con il commissario straordinario Luigi Sant'Andrea, c'è il progetto di demolizione della vecchia pista e quello di realizzazione della nuova struttura. Quanto alle risorse, ricordo che questo cantiere non è finanziato dalla Regione del Veneto: aveva una previsione di 55 milioni di euro che sono lievitati a oltre 80-85 milioni, dovuto all'aumento nei costi delle materie prime che del resto vale per tutti i cantieri".

Olimpiadi: sferzata al Pil

"Nel bilancio delle olimpiadi – conclude Zaia – ricordiamo che le università indicano che l'evento porterà al Pil oltre un miliardo, oltre a tutte le ricadute delle opere che si faranno. L'operazione va vista nella sua globalità, è un'operazione che porterà visibilità, standing internazionale, e almeno 3 miliardi e mezzo di persone vedranno le olimpiadi a livello internazionale. Porterà ovviamente un nuovo corso non solo per Cortina, ma per tutte le Dolomiti".

La lettera di Zaia

Il presidente del Veneto ha scritto una lettera alla Fondazione Milano-Cortina – ma anche al Coni e al ministro dello Sport, Andrea Abodi – perché si decida se finanziare la pista da bob in vista delle Olimpiadi o di spostare le gare a Innsbruk. La missiva è legata al fatto che i costi sarebbero aumentati di molto, anche per il caro energia e il prezzo delle materie prime. Una scelta eventuale, quella di Innsbruk, che – secondo Zaia – andrebbe ad assopire le polemiche che il tracciato cortinese ha suscitato in materia ambientale. Nella lettera, estremamente articolata, in cui si ricordano gli aspetti ambientali delle Olimpiadi e quelle relativi al contenimento dei costi, Zaia rileva anche le perplessità espresse dal Cio proprio sulla realizzazione della pista da bob che sarebbe stata tracciata, stralciandola dal progetto complessivo.

Padrin: “Il Bellunese ha bisogno di infrastrutture"

A sostenere il progetto di recupero della pista di Cortina d’Ampezzo è la provincia di Belluno, che scende in campo facendo da eco alle perplessità di Zaia. “La Provincia di Belluno ha sempre sostenuto le Olimpiadi e le Paralimpiadi Milano-Cortina 2026, in quanto volano di sviluppo dell'intero territorio provinciale. All'interno del progetto olimpico, la riqualificazione della pista da bob 'Eugenio Monti’, secondo criteri di sostenibilità ambientale, assumeva e assolve tuttora il compito non solo di portare a Cortina una fetta importante di gare olimpiche, ma anche quello di riqualificare la struttura”. A dirlo è il presidente del Bellunese, Roberto Padrin, commentando la lettera inviata da Zaia e relativa all'aumento dei costi per la riqualificazione della pista da bob di Cortina che oggi versa in condizioni di degrado.

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Per Padrin si tratta anche “di recuperare la tradizione di uno sport nato proprio in questo territorio”. Ma non solo. “L'aumento dei costi, inevitabile in questo periodo di grande incertezza sul fronte economico – prosegue Padrin – rende necessari alcuni ragionamenti che giustamente il governatore Zaia sottopone all'attenzione del Coni e del Governo. Da parte nostra, rimane la convinzione che l'appuntamento olimpico e paralimpico rappresenti un grande momento per il territorio, non tanto e non solo per l'evento sportivo, quanto per la Legacy che potrà creare, garantendo quelle infrastrutture di cui il Bellunese ha bisogno e quella scintilla di sviluppo economico indispensabile per attivare strategie a favore della montagna. Restiamo dunque in attesa di capire quali considerazioni verranno portate avanti sulla questione”.