Venezia, 14 marzo 2023 - Maltrattamenti e violenze indegne sugli anziani, quattro gli operatori sanitari di una Rsa a San Donà del Piave smascherati da video e audio registrati. I sospetti dei parenti della direzione hanno fatto scattare le indagini. Sono stati documentati - tramite audio e video - continui maltrattamenti, sia fisici sia psicologici, attuati da alcuni degli operatori sociosanitari nei confronti degli anziani più inermi, ospiti delle struttura, che risulterebbero dipendenti dalle cure dei sanitari anche per le più basilari incombenze fisiche.
Questa mattina i Carabinieri della Compagnia locale, supportati da personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Venezia hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale lagunare nei confronti dei quattro operatori socio sanitari: due in carcere e due agli arresti domiciliari, tutti indagati per concorso in maltrattamenti aggravati in danno di anziani ospiti di una Residenza Sanitaria Assistenziale.
Un indagato per violenza sessuale
Nell'ambito della stessa indagine, il 25 novembre scorso era stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un indagato, anch'egli operatore socio-sanitario della medesima struttura, ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata e continuata. L'attività investigativa, avviata dall'ottobre 2022 dopo una segnalazione effettuata dalla nuova direzione della struttura e anche su input di alcuni congiunti degli anziani ospiti, ha permesso ai militari di acquisire un quadro indiziario a carico degli indagati. Le persone della struttura coinvolte a vario titolo nell'indagine sono nove.
L'indignazione del sindaco Cereser
"Sono molto amareggiato, addolorato e indignato per quanto è emerso: personalmente ritengo insopportabile usare qualsiasi forma di violenza nei confronti di chiunque, a maggior ragione nei confronti di chi non ha la possibilità di difendersi e che dovrebbe essere aiutato, anziché vessato, da chi è pagato proprio per farlo e prendersene cura", le parole del primo cittadino di San Donà di Piave, Andrea Cereser. "Ringrazio le forze dell'ordine per l'accurato lavoro di indagine svolto e la Direzione della struttura e l'Ulss che, avute le prime segnalazioni, non hanno girato la testa dall'altra parte - aggiunge - ma hanno subito interessato degli episodi i Carabinieri, collaborando fattivamente durante le indagini per la raccolta delle prove necessarie che hanno portato poi all'individuazione dei responsabili". Cereser sottolinea che "proprio in un giorno come questo il suo pensiero va a tutti gli altri operatori, che sono la stragrande maggioranza, che con competenza, diligenza e passione tutti i giorni si prendono cura dei nostri genitori e dei nostri nonni".
La condanna "netta" del direttore Usl
"La violenza non si giustifica mai, pensare che questa venga inflitta a persone che hanno bisogno di assistenza e dell'aiuto di chi li segue, è qualcosa di veramente ignobile". Lo afferma il direttore generale dell'Ulss 4, competente per territorio sulla casa di riposo di San Donà di Piave, dove i 4 operatori sono stati arrestati. Mauro Filippi, questo il nome del dirigente, si dichiara "indignato e arrabbiato per quanto accaduto nella casa di riposo nei confronti di persone deboli, che hanno un costante bisogno di aiuto".
"Le segnalazioni risalgono al 2022 - continua Filippi - e bene hanno fatto il medico convenzionato con la struttura, e la stessa direzione della Rsa a segnalare quelli che all'epoca erano ancora episodi di sospetta violenza ai Carabinieri, i quali hanno subito avviato le indagini del caso". "Indagini - conclude - che hanno dato i loro frutti e confermato i sospetti. La condanna a questi episodi è netta, ma va anche detto che le 4 persone arrestate sono un minima parte delle tante altre che invece lavorano in questa struttura con impegno, coscienza ed umanità"