Venezia, 17 maggio 2024 – Resta critica la situazione maltempo in Veneto. Oggi scuole chiuse nel Trevigiano nel Padovano, l’allerta rossa fino alle 14 in tutta la regione. Fiumi in piena e allagamenti: la trevigiana Castelfranco Veneto è minacciata dall'acqua. Il ‘Muson dei Sassi’ ha rotto gli argini: abitazioni isolate nel Padovano. Sversamento di idrocarburi al petrolchimico di Marghera ed è andato in crisi anche il depuratore: entro 48 ore i risultati delle analisi.
“Sono state 48 ore devastanti”, dice Zaia. A Camposampiero ospedale allagato, una Rsa veneta è stata evacuata. Si contano i danni della pioggia eccezionale di ieri che, con 230-240 millimetri di pioggia in sei ore, è stato un “fenomeno che si presenta una volta ogni 300 anni: mai visto prima”.
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Nonostante il miglioramento meteo, la Regione ha confermato la massima criticità idraulica nei bacini del Basso Brenta Bacchiglione e del Basso Piave, Sile e Bacino Scolante della Laguna. Nel primo si abbassa ad arancione (preallarme) il livello di criticità idraulica, che nel resto dei bacini scende a livello di attenzione.
Nelle zone in allerta idraulica si prevede un innalzamento significativo dei livelli dei corsi d’acqua principali. Nel bacino Basso Brenta Bacchiglione superamento della terza soglia idrometrica su Fratta a Valli Mocenighe e Bacchiglione a Bovolenta, con possibile inondazione delle aree limitrofe e golenali. Nello stesso bacino e in quello Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna possibili scenari rilevanti (erosione delle sponde, tracimazione, sifonamento, rotture arginali, sormonto di ponti e altre opere).
Nelle ultime 12 ore non si sono registrate precipitazioni su tutto il Veneto. Nelle prossime ore è previsto un moderato aumento dell'instabilità soprattutto su zone montane e pedemontane dove saranno più probabili delle precipitazioni locali, a tratti sparse specie sui settori centro-orientali, a prevalente carattere di rovescio o locale temporale. Sulla pianura centro-meridionale precipitazioni generalmente assenti anche se non saranno del tutto esclusi isolati fenomeni. Dalla sera probabilità di precipitazioni in rapida diminuzione fino a risultare assenti su tutto il territorio.
Diecimila tacchini d'allevamento sono morti a causa del maltempo in Veneto. È successo nel padovano: l'allevamento dei tacchini è stato invaso dall'acqua e non hanno avuto scampo. "È uno degli esempi dei danni" dell'ondata di maltempo, pioggia e frane, citato oggi nella conferenza stampa del presidente della Regione, Luca Zaia, e dell'assessore alla Protezione civile Giampaolo Bottacin.
Prosegue il lavoro dei vigili del fuoco nelle campagne di Camposampiero, in località Rustega, a seguito della rottura dell'argine del torrente Muson dei Sassi. Evacuate alcune abitazioni rimaste isolate e verifiche tecniche dell'area.
"Abbiamo chiesto lo stato di emergenza e un intervento immediato della protezione civile: al momento non siamo in grado di dire quanti danni abbiamo, anzi chiediamo ai cittadini di fare foto e video per testimoniare le situazioni più critiche e farci intervenire di conseguenza". Così il governatore regionale del Veneto, Luca Zaia, durante la conferenza stampa di questa mattina a Marghera. "Oggi si prevede un meteo in lento miglioramento, tra l'altro domani ci sarà il Papa a Verona”, continua Zaia. “L'uomo non può vincere sempre contro la natura, la miglior forma di prevenzione è riconoscere i propri limiti: l'acqua può mettere in serio pericolo la vita dei cittadini, tuttavia non abbiamo né morti né feriti e questa è la cosa più importante”, ha poi aggiunto.
“I nostri modelli previsionali hanno funzionato, ma siamo di fronte a un fenomeno meteorologico che si ripete ogni 300 anni: il clima sta cambiando e questi temporali danno una dimensione di qualcosa che non si era mai visto prima". Lo ha sottolineato il governatore regionale del Veneto, Luca Zaia, durante la conferenza stampa presso la sede della Protezione civile di Marghera. "A Venezia non è stato necessario attivare il Mose, ma le precipitazioni sono state comunque intense – aggiunge Zaia – parliamo di 230-240 mm d'acqua per chilometro quadrato, è incredibile che sia caduta tutta nel giro di poche ore. Ci sono stati movimenti franosi da paura, soprattutto sulla collina trevigiana, e stanotte si è anche rotto l'argine a Campo San Piero, con l'ospedale e il centro di sterilizzazione che hanno subito allagamenti anche se sono già tornati in funzione: senza i bacini avremmo avuto un bilancio molto più pesante, ma i danni ci sono comunque e riguardano centinaia di abitazioni”.
La grande quantità di pioggia caduta in Veneto nelle ultime ore ha provocato al petrolchimico di Marghera (Venezia) uno sversamento di idrocarburi. L'ha confermato l'assessore alla Protezione civile della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, nel corso di un punto stampa alla sede regionale della Protezione civile di Venezia. “Si sentiva l'odore nell'aria, tenete anche presente che le piogge hanno messo in crisi anche il depuratore e quindi questo non era in grado di smaltire l'acqua che arrivava – ha poi aggiunto – ci sono comunque delle vasche di contenimento che hanno contenuto lo sversamento e quindi l'acqua non è andata dispersa. Ora che depuratore ha iniziato a lavorare tutto sarà smaltito come accade normalmente". È stato effettuato un campionamento dell'aria e gli esiti saranno disponibili tra 48 ore.
Gli aggiornamenti sul maltempo in Veneto in diretta.
Sono state 48 ore “devastanti e importanti", dal pomeriggio di ieri sera alle due e mezza di notte in Veneto "abbiamo avuto di tutto". A Radio 24, Luca Zaia parla di uno scenario "da stato di emergenza e spero che il Governo lo dichiari velocemente". Il maltempo ha messo in difficoltà "centinaia di famiglie, ieri 200, oggi molte di più: non ci sono sfollati, ma famiglie con l'acqua in casa", racconta Zaia. Un paio di ospedali in difficoltà, come quello di Camposampiero, dove l’acqua ha allagato i sotterranei, "ma non gravemente". Sott’acqua anche un paio di case di riposo, per una è stata disposta l’evacuazione.
La rottura arginale a Camposampiero si è riverberata su padovano e veneziano, "ma alle 4 di questa mattina c'erano già gli escavatori per cercare di tamponare la falla". Poi sono esondati i canali nell'asolano: Asolo è sott'acqua nella sua parte bassa. Zaia però ribadisce che senza i bacini di laminazione Vicenza sarebbe finita allagata e senza bacini "non ho idea della dimensione del disastro che ci sarebbe" ora.
"Condivisibile l'affermazione del presidente Luca Zaia sul problema dell'erosione degli argini a causa della fauna selvatica come le nutrie. Lo abbiamo ribadito più volte e riportato come priorità nel documento strategico di Coldiretti Veneto”. Entrando nel merito della situazione critica legata al maltempo, per il presidente di Coldiretti Veneto, Carlo Salvan, "il controllo della popolazione dei selvatici è determinante per la messa in sicurezza del territorio”.
“Occorre un cambio di passo, recuperando più risorse per sostenere maggiormente chi abbatte i capi – continua – prevedere taglie per le catture, coinvolgere non solo gli Atc, ma anche gli enti locali e i corpi di polizia. Mediamente i danni arrecati dalla fauna selvatica annualmente superano i 2 milioni di euro che spesso risultano sottostimati perché molti agricoltori, a fronte di indennizzi troppo ridotti, desistono nel tempo dalla denuncia dei danni. Accanto all'aspetto risarcitorio, risulta indispensabile la prevenzione dei danni che gli agricoltori, e non solo, subiscono. Il piano di eradicazione della nutria non sembra stia dando i frutti sperati: lo stanziamento di 100mila euro annui per il 2023 e per il 2024 dedicato all'acquisto delle gabbie e le modalità previste per la cattura e l'abbattimento non sono stati risolutivi. Coldiretti si è messa già a disposizione per trovare insieme alla Regione soluzioni idonee a mettere in sicurezza il territorio - conclude Salvan - che oggi rappresenta una priorità a tutela della popolazione, del mondo agricolo e di tutte le altre attività economiche e civili presenti”.
"Seguo con attenzione, in costante collegamento con la sala operativa del nostro Dipartimento nazionale e con il direttore Fabrizio Curcio, l'evolversi della critica situazione nelle regioni del Nord e, in particolare, in Veneto e Lombardia”. A dirlo è il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. “Ribadisco la volontà del governo – continua Musumeci – a fare tutto ciò che sarà necessario per ridurre i disagi alle comunità colpite e ripristinare le condizioni di normalità. Quello che appare un evento meteo eccezionale, purtroppo, è destinato a diventare quasi ordinario. Solo la buona prevenzione può esserci di aiuto concreto".
La pioggia si è fermata da sei ore, ma ci sono diverse situazioni critiche per le piogge intense di ieri sera in quasi tutte le province del Veneto. La protezione civile del Veneto ha emesso un aggiornamento della situazione meteo, gli allagamenti coinvolgono soprattutto i centri abitati dei comuni di Asolo e Castelfranco Veneto (Treviso).
Ulteriori allagamenti sono segnalati nei comuni di Quarto d'Altino (Venezia) e in quelli trevigiani di Altivole, Casier, Fonte, Mogliano Veneto. La rottura arginale del Muson dei Sassi a Camposampiero ha portato le acque a invadere i territori posti a est del territorio, confinati a sud dall'argine del Muson Vecchio. Altri smottamenti di terreno ostruiscono la viabilità nell'area pedemontana trevigiana e bellunese. “Permangono diffusi allagamenti prevalentemente nelle province di Vicenza e Padova per le piogge del 15 e 16 maggio”, fanno sapere da Marghera.
“Le previsioni – continua l’ultimo bollettino della protezione civile – indicano nella mattinata precipitazioni in prevalenza assenti, dalle ore centrali possibile qualche nuova precipitazione sparsa, anche con rovesci o locali temporali, specie su zone montane-pedemontane centro-orientali. Oggi è previsto il transito dei colmi di piena alle sezioni di pianura-foce di Piave, Livenza, Brenta e Bacchiglione. Il Bisatto e il Fratta-Gorzone potranno mantenere livelli sostenuti, dovuti allo smaltimento delle acque presenti nella rete secondaria. In assenza di precipitazioni, le porzioni montane dei corsi d'acqua continueranno a presentare diminuzioni dei livelli”.
Nelle prime ore di oggi il fiume Muson dei Sassi è esondato a Camposampiero (Padova), in località Rustega, per la rottura di un argine a causa delle forti piogge. Squadre dei vigili del fuoco, con soccorritori fluviali alluvionali del comando di Padova, Vicenza, Belluno e Venezia si sono portati sul posto, evacuando alcune abitazioni rimaste isolate. In arrivo anche un mezzo anfibio dal comando di Verona, e personale e mezzi di pompaggio dai comandi dell'Emilia-Romagna. Le operazioni di soccorso vengono coordinate dal comandante provinciale, Giuseppe Lomoro. Disposto il raddoppio dei turni.
Situazione sempre critica in Veneto dopo la grave ondata di maltempo che ha colpito la Regione, provocando gravi danni in varie parti del territorio. Alle ore 11, presso la sede della Protezione Civile Regionale a Marghera, il presidente della regione Luca Zaia e l'assessore alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, terranno una conferenza stampa per fare il punto della situazione.
Resta alta in Veneto l'attenzione per le piene dei corsi d'acqua a causa del maltempo e delle eccezionali precipitazioni delle ultime 48 ore. Una delle situazioni più delicate, secondo fonti della protezione civile regionale, è quella del bacino del Muson dei Sassi, nel padovano, dove si registrano allagamenti in diversi comuni a monte della cassa di laminazione, ormai vicina allo sfioro. I livelli e le portate si stanno avvicinando ormai al volume massimo del progetto. Poco lontano, a causa della piena dell'Avenale, anche Castelfranco Veneto (Treviso) è minacciata dall'acqua, con allagamenti presenti in alcune porzioni della città.