Venezia, 16 maggio 2024 – Un ponte crollato e alcune persone salvate a Vicenza (video) dove è stato dichiarato l’allarme rosso per criticità idrogeologica e idraulica su gran parte del territorio regionale, valido fino alle 14 di domani, venerdì 17 maggio.
Grandine e danni anche in Emilia Romagna
Vicenza: salvate tre persone, anche una bimba
Un senzatetto è stato portato in salvo dall'acqua che lo stava sommergendo in una zona completamente allagata nel centro di Vicenza dai vigili del fuoco. I soccorritori hanno raggiunto la zona, un portico al di sotto del livello stradale, con un gommone. L'uomo è stato portato al sicuro e ha raggiunto autonomamente un nuovo riparo. Una donna che era rimasta isolata con la propria bambina in zona Caperse, sempre a Vicenza, è stata evacuata con un gommone da rafting e portata in zona sicura. Inoltre è crollato il cosiddetto "Ponte della galline" a Malo: la struttura è stata abbattuta dalla piena del torrente Orolo.
Veneto: l’allarme
Pioggia fino a 229 millimetri in sei ore, con picchi di 70 in mezz'ora, e 148 in pianura. "Rovesci impressionanti" con l'effetto di "danni importanti, tre sfondamenti arginali" (Castelnuovo, Isola Vicentina e Valverla), un paio di ponti "andati" a Malo, "frane e casini vari...". Insomma, "un momento di oggettiva difficoltà" che in Veneto dura da ieri illustrata questa mattina dal presidente Luca Zaia.
Sono stati eseguiti centinaia di interventi in tutto il Veneto per allagamenti diffusi e danni causati dal maltempo che, soprattutto nel corso della notte, ha colpito la pianura con piogge e rovesci intensi. È molto difficile la circolazione del traffico, con diversi tratti di strada e sottopassi allagati. I vigili del fuoco hanno ricevuto centinaia di richieste di aiuto soprattutto per allagamenti, smottamenti e per alberi pericolanti, e da ieri sera sono già intervenuti in almeno 250 situazioni di criticità.
Zaia: “Un’alluvione inattesa a metà maggio”
''Questa è tecnicamente un'alluvione che a metà maggio, onestamente, non ce l'aspettavamo proprio”, ha detto il presidente della regione Luca Zaia nel corso della conferenza di aggiornamento della situazione in Veneto nelle sede della Protezione civile regionale a Marghera. “Non si ricordano fenomeni come questo in tale periodo – ha aggiounto . Abbiamo aperto tutti i bacini di laminazione. Ieri sera non pensavamo che la situazione si sarebbe evoluta in tale modo. Quindi abbiamo ufficialmente istituito l'unità di crisi e dichiarato lo stato di emergenza''.
"Aperti tutti i bacini, è la prima volta”
"Abbiamo aperto tutti i bacini nel corso della notte. È la prima volta che lo facciamo'', così "si è evitato un disastro", ha proseguito Zaia. ''Non tutti i bacini dipendono dalla Regione, solo quelli più grandi sono di nostra competenza'' ha ricordato l'assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, sottolineando che ''la rete minore della Bassa Padovana è quasi al limite'' e una parte è gestita dai consorzi di bonifica. I bacini di laminazione attualmente sono al 50% della loro capacità, la maggior parte (Trissino, Montebello, Orolo, Caldogno e Trissino) si trovano in provincia di Vicenza, a parte Colombaretta (Verona). Aperto anche l'ultimo inaugurato venti giorni fa, il Diaz.
Polemica sui bollettini d’allerta
''I bollettini di allerta? Sono delle previsioni che come tali possono cambiare nel corso anche di poche ore, non sono certezze assolute''. Così risponde il presidente della Regione Luca Zaia alle polemiche sugli avvisi emanati ieri dalla Protezione civile regionale del Veneto che segnalava dapprima uno stato di attenzione giallo poi tramutatosi in arancione solo in tarda serata, circostanza che per molti avrebbe portato a una sottovalutazione della gravità del fenomeno. Per i critici bisognava emanare subito lo stato d'allerta arancione già dal primo pomeriggio di ieri e non aspettare ore dopo.
"Massima allerta per le prossime 24 ore”
"Le prossime 24 ore richiedono ancora la massima attenzione e la massima allerta. La perturbazione dovrebbe poi spostarsi verso oriente quindi verso Treviso e Belluno". Ha aggiunto il Zaia facendo un punto sull'ondata di maltempo che nelle ultime ore si è abbattuta sul Veneto. "Si è trattato di un fenomeno eccezionale per la stagionalità e per le caratteristiche acquazzoni intensi in pochissimo tempo che non permettono nemmeno lo scarico dell'acqua superficiale. E' come se gettassimo secchiate d'acqua nel lavandino anche se questo funziona alla perfezione non riesce a defluire quantità di acqua così elevate"
Centinaia di interventi dei vigili del fuoco
Nella provincia di Verona eseguiti dalla mezzanotte di ieri circa 60 interventi per danni d'acqua, particolarmente interessata la zona di San Bonifacio e Soave dove sono intervenuti anche i sommozzatori di Vicenza per aiutare degli automobilisti rimasti bloccati in un sottopasso. A Padova eseguiti 60 interventi, particolarmente colpiti i comuni di Montagnana e Casale di Scodosia. Una frana ha invaso la strada a ridosso delle mura della Rocca di Monselice. A Vicenza 71 gli interventi tra danni d'acqua e smottamenti, con 35 ancora in attesa. Smottamenti e frane nella zona dell'Alto Vicentino nei pressi di Schio. A Rovigo, 26 gli interventi effettuati, a Treviso 15. A Venezia sono stati 52 ma ce ne sono ancora 12 in attesa.