MARIO TOSATTI
Cronaca

Lavoratori in nero e slot irregolari a Vicenza e Treviso. Sanzioni per oltre 85mila euro

Nell’ultimo semestre scoperti 58 lavoratori irregolari nel Trevigiano, 19 le imprese sanzionate. Accertato un caso di caporalato nel Veneto

I controlli della guardia di finanza

I controlli della guardia di finanza

Vicenza, 27 dicembre 2024 – Nel territorio berico continua la lotta al lavoro irregolare. I militari del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Schio insieme con funzionari dell’Ispettorato del lavoro di Vicenza, ha effettuato un controllo in una birreria sita nel comune di Piovene Rocchette (Vi). A seguito degli approfondimenti è stato possibile rilevare l’impiego di due camerieri, un addetto al bancone e un lavapiatti senza un regolare contratto di lavoro. Inoltre, l’analisi dei dati riportati sul libro unico del lavoro ha permesso di ricostruire: l’impiego in nero di alcuni dei quattro dipendenti per oltre 60 giornate lavorative, la corresponsione degli stipendi tramite denaro contante e, da ultimo, l’omesso versamento dei contributi previdenziali. Il verbale notificato al datore di lavoro, comprensivo di tutte le violazioni riscontrate, ammonta ad un complessivo di circa 70 mila euro come sanzione.  

I controlli a Malo

La seconda attività di controllo ha avuto luogo in un bar sito nel comune di Malo (Vi) dove le Fiamme Gialle hanno trovato all’interno dei locali un’unica cameriera senza un contratto di lavoro. Pertanto, i militari hanno proceduto a segnalare la violazione al competente ufficio seguito da un provvedimento di sospensione dell’attività commerciale nonché sanzioni comprese tra un minimo di 4.450 euro ed un massimo di 5.400 euro.  

Slot irregolari nei bar

Nel comparto apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento, le Fiamme Gialle di Schio, hanno portato a termine diverse operazioni, tutte con esito irregolare. Nello specifico nei comuni di Santorso, Marano Vicentino e Malo. I questi territori quattro i bar controllati, di cui tre gestiti da cittadini di origine cinese, che sono stati trovati, in totale, 20 apparecchi da intrattenimento accesi, funzionanti e a disposizione del pubblico. I militari hanno proceduto a contestare l’apposita violazione, a informare i sindaci dei singoli comuni interessati, nonché a sanzionare per un importo di 10mila euro.  

Lavoratori in nero a Treviso

I reparti dipendenti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Treviso, nel corso di numerosi interventi svolti tra luglio e dicembre, hanno scoperto, complessivamente, 17 lavoratori completamente ‘in nero’ e 41 che, pur assunti regolarmente, prestavano la propria opera in orari non previsti dai contratti. Di questi lavoratori, quattro sono poi risultati privi di permesso di soggiorno e per tre di loro è stato disposto ed eseguito il provvedimento di espulsione dal territorio dello Stato. Nell’azione di controllo svolta dalla Fiamme Gialle sono state monitorate diverse attività economiche (agroalimentare/ vitivinicolo, ristorazione e manifattura) e durante un accesso svolto in un laboratorio tessile sono state anche accertate situazioni penalmente rilevanti connesse alle condizioni di sfruttamento della manodopera. Un caso questo classificato come 'caporalato’.  

Denunciati i titolari degli opifici

A seguiti di verifiche delle fiamme gialle, eseguite in alcuni opifici della zona di Treviso, sono stati sequestrati 8 laboratori e denunciati all’autorità Giudiziaria, 15 titolari di altrettante imprese. 128 sono stati poi i macchinari sequestrati e 132 i banchi da lavoro cautelati con appositi vincoli. In 4 casi, poi, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso e lo Spisal hanno disposto la sospensione dell’attività alle aziende che presentavano i più alti indici di rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori. Gli approfondimenti eseguiti successivamente hanno evidenziato, che in quattro casi sono stati accertati gravi reati fiscali concernenti l’emissione o l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti connesse a illecite esternalizzazioni di manodopera.