Infermiera aggredita all’ospedale di Agordo (Belluno). Zaia: “Ennesima violenza, è emergenza”

La donna è stata presa a pugni da una tossicodipendente al pronto soccorso del Bellunese. In Veneto, 2.229 aggressioni a sanitari in un anno

Infermiera aggredita all'ospedale di Agordo (Belluno)

Infermiera aggredita all'ospedale di Agordo (Belluno)

Belluno, 14 ottobre 2024 - Infermiera aggredita all’ospedale di Agordo, nel Bellunese. La donna è stata presa a pugni da una tossicodipendente che si era presentata in pronto soccorso chiedendo del metadone: l’infermiera si era rifiutata di somministrarglielo in assenza delle prescrizioni mediche.

"Siamo di fronte all'ennesimo caso di violenza e inciviltà, talmente diffuse dal costituire una vera e propria emergenza. Nessun gesto di questo tipo deve passare sotto silenzio”, dice il governatore veneto Luca Zaia. “Nel Veneto, in un anno, abbiamo dovuto registrare 2.229 aggressioni a camici bianchi - continua il presidente della Regione - delle quali circa un terzo verbali. Un numero che preoccupa e che deve far riflettere sul fatto che tutti, verso i sanitari, dovremmo provare gratitudine e non ostilità”.

Zaia: “Importante creare consapevolezza”

È importante, tuona il presidente della Regione, “creare nella comunità la consapevolezza che, quando ci troviamo di fronte a un operatore sanitario, si tratta di una persona che lavora per noi e la nostra salute e non merita, mai, di essere aggredita, verbalmente o, peggio, fisicamente”.

“Rivolgo all'infermiera aggredita al pronto soccorso di Agordo - aggiunge Zaia - i miei più sinceri auguri di pronta guarigione. Mi auguro che le recenti decisioni prese a livello nazionale possano davvero concretamente combattere l'aggressività gratuita verso chi, indossando un camice, lavora per la salute di tutti noi”.