Selva di Cadore, hotel rifiuta clienti israeliani. “Responsabili di un genocidio”

Il gestore dell’albergo Garni Ongaro ha risposto così su Booking a un gruppo di turisti, offrendo loro la cancellazione gratuita della prenotazione. Zaia: “Profondamente turbato”

++ 'Responsabili genocidio', hotel rifiuta clienti Israele ++

Una veduta esterna dell'Hotel Garni Ongaro, struttura ricettiva di Selva di Cadore (Belluno), in una foto tratta da Booking

Selva di Cadore (Belluno), 14 novembre 2024 - "Buongiorno. Vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono clienti ben accetti nella nostra struttura. Pertanto, qualora vogliate cancellare la vostra prenotazione, sarete felici di farlo, e altrettanto lo saremo noi di offrirvi una cancellazione gratuita". E' il testo del messaggio, tradotto dalla lingua inglese, che il personale di un albergo di Selva di Cadore in provincia di Belluno, ha inviato a un gruppo di turisti israeliani intenzionati a trascorrere alcuni giorni ai primi di novembre nel cuore delle Dolomiti bellunesi. Il messaggio è stato scritto sul sito di prenotazione Booking.com e reso noto oggi, sul sito internet della comunità ebraica di Milano 'Bet Magazine Mosaico'. La struttura ricettiva in questione è l'Hotel Garni Ongaro, tre stelle, a 1.420 metri.

E' stato inoltre diffuso un presunto messaggio del gestore dell'albergo, Patrick Ongaro, su un proprio profilo social - che tuttavia risulta privato - nel quale conferma il suo rifiuto ad accogliere clienti israeliani. Il sito della comunità milanese ricorda che in aprile si era verificato un caso simile con Paolo Maddaloni, titolare dell'Hotel "Le Funi" di Bergamo. 

"In attesa di conoscere qualcosa di più su una notizia che, se sarà confermata, è di estrema gravità, mi sento profondamente turbato e resto allibito per quanto è accaduto". Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime desolazione dopo la notizia. "Il Veneto deve garantire le porte aperte a tutti - aggiunge Zaia -. Continuo a sperare che quanto riportato non sia vero, poiché l'ospitalità veneta non è questa. Credo fermamente che la nostra offerta turistica debba essere inclusiva, apolitica e rispettosa di tutti. L'ho sottolineato più volte e ribadisco che episodi del genere sono inaccettabili: il Veneto non è questo. Da secoli, siamo un popolo aperto al mondo e rispettoso delle identità altrui. La Repubblica Veneta è stata un esempio di integrazione, ospitando comunità come quella ebraica e favorendo una contaminazione culturale anche con il Medioriente e il mondo arabo che ha arricchito non solo il Veneto, ma l'intero Paese".