DANIELA BATTISTINI
Cronaca

Gino Cecchettin da Fazio: “Ecco come sono riuscito ad ascoltare Turetta senza odio”

Un anno senza Giulia, la 22enne vittima di femminicidio, che ha sconvolto un Paese intero. Il papà ha presentato l’omonima fondazione a ‘Che tempo che fa’, dando un’altra lezione di vita e di forza. “Amare è molto meglio che odiare, ma va insegnato fin da piccoli”

Gino Cecchettin a 'Che tempo che fa' parla della neonata fondazione Giulia Cecchettin e dà l'ennesima lezione di vita

Venezia, 10 novembre 2024 – Un anno senza Giulia, ma il suo ricordo è più vivo che mai. Domani si celebra la sua memoria, ricordando una giovane donna piena di vita e di sogni. Una giovane donna il cui mondo si è improvvisamente spento per mano del suo ex fidanzato, Filippo Turetta. La notizia della sua morte sconvolse il suo Veneto e tutta Italia. Questa sera, a un anno di distanza da quel terribile 11 novembre, il papà, Gino Cecchettin ha trovato ancora una volta la forza di ricordarla, in tv ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’. Lo fa con il solito garbo e la determinazione con cui abbiamo imparato a conoscerlo. Sempre con una speranza e uno slancio positivo negli occhi buoni.  

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"Abbiamo creato la Fondazione Giulia Cecchettin (dona.fondazionegiulia.org) – spiega fiero e commosso –, la presentiamo a Montecitorio il 18 novembre”. Complimenti e applausi da Fazio e dal pubblico. La fondazione dedicata alla figlia si pone obiettivi importanti. Primo fra tutti l’educazione contro la violenza di genere. “Ho cercato di portare avanti il bello di Giulia – continua Cecchettin –, dovremo tutti  insegnare la bellezza dell’amore, far capire agli studenti che amare è molto meglio che odiare”. Con un team di psicologi, pedagogisti e docenti la fondazione ha elaborato un percorso che “ha velleità di portare questi temi nelle scuole”.

Nella notte tra 10 e 11 novembre la studentessa 22enne venne assassinata dall'ex fidanzato Filippo Turetta. Il reo confesso a sentenza il 3 dicembre, mentre il padre della vittima, Gino Cecchettin, ha lanciato la Fondazione in suo nome

Si perché le parole fanno la differenza, non ha dubbi Gino, creando empatia o distacco. E questo va insegnato fin da bambini. “Avremo presidi in ogni regione. Vogliamo condividere la bellezza di un approccio buono, non di scontro. È fondamentale che si insegni ai propri figli ad accettare le sconfitte. Un po’ di turbolenza è necessaria, vuol dire far gestire le problematiche ai ragazzi fin dalla giovane età, senza sostituirti a loro. In funzione della sconfitta uno può imparare e fare tesoro dei propri errori”, spiega. La fondazione si propone, tra l’altro, di fornire sostegno sia logistico che economico alle vittime di violenza.

Il conduttore domanda al suo ospite come mai il 23 settembre ha scelto di seguire il processo di Turetta in aula e che cosa avesse compreso in quella circostanza. “In quell’occasione ho imparato a concentrarmi sul positivo. Ogni giorno prendo una foto di Giulia e mi concentro sul bello. Sono riuscito così ad ascoltare Turetta senza provare odio. Mi sono reso conto, però, che intorno a me c’era tanto odio, e questa negatività la assorbiamo. Sta a noi come reagiamo alle cose della vita, dipende da noi cosa portiamo a casa ai nostri figli. Se ci facessimo sopraffare dalla negatività o dal dolore soffriremmo ancora di più”. E poi il consiglio spassionato di fare come lui: concentrarsi sul bello e sul positivo. Un lungo applauso, occhi commossi. 

Giulia Cecchettin è diventata un simbolo della lotta al femminicidio, in un anno, spiega Fazio, la sua famiglia ha ricevuto circa 3mila lettere da donne vittime di violenza. Così papà Gino ha trovato un senso alla sua nuova vita senza Giulia: “Portando in giro il messaggio di fratellanza e di amore ho visto che qualcosa sta cambiando, quando una ragazza mi ha ringraziato durante una presentazione del mio libro ‘Cara Giulia’: ‘Grazie a questo sono viva’. Ho capito che questa era la strada giusta”.

Quando infine il conduttore gli chiede come si sopravvive a un dolore così grande come quello della perdita di un figlio, Cecchettin risponde: “Noi siamo genitori per sempre, io sarò per sempre il papà di Giulia. Io rivivo Giulia ogni giorno in questo progetto”.