MARIO TOSATTI
Cronaca

Treviso, operatore di aerotaxi evade per oltre 100mila euro: sanzionato

In cinque anni trasportati 1.053 passeggeri su 318 voli. Le indagini sui voli non di linea da parte della Guardia di Finanza del comando provinciale trevigiano

i controlli dei finanzieri sull'aerotaxi

In foto, i controlli dei finanzieri sull’aerotaxi

Treviso, 18 settembre 2024 – Un’evasione fiscale totale, quella scoperta dai finanzieri nell’ambito dell’attività di vigilanza doganale e antifrode, svolta all’aeroporto ‘Antonio Canova’ di Treviso. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale hanno individuato un vettore aereo comunitario che, tra il 2018 e il 2022, ha omesso di versare l’imposta dovuta per i voli aerotaxi, causando un danno all’erario di 107.350 euro. Oggetto delle attenzioni investigative è una ‘nicchia’ del trasporto aereo, vale a dire i voli non di linea, effettuati con velivoli riconducibili a società di noleggio, con poche decine di posti, solitamente utilizzati per avere maggior comfort e risparmiare tempo, evitando ritardi, code agli imbarchi e al ritiro bagagli.

I dettagli dei voli di linea

Sono ben 1.053 i passeggeri transitati per lo scalo trevigiano, distribuiti su 318 voli aerotaxi, per i quali il vettore aereo non ha versato l’imposta (pari a 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 km o 200 euro in caso di tragitti superiori). Per ogni tratta con partenza e/o arrivo sul territorio nazionale il singolo passeggero che fruisce del servizio di trasporto è tenuto a corrispondere la tassa direttamente al vettore, che a sua volta è obbligato a versarla allo Stato.

La maxi sanzione all’operatore

A individuare i passeggeri fantasma sono state le Fiamme Gialle del Gruppo di Treviso che, dopo aver acquisito – presso le società di handling attive all’aeroporto “A. Canova” del capoluogo trevigiano – le dichiarazioni depositate dal vettore comunitario per i voli aerotaxi, hanno incrociato i dati con i versamenti effettuati alla Ragioneria dello Stato. È stato così scoperto che il predetto operatore aereo straniero ha omesso il versamento dell’imposta erariale, al fine di offrire prezzi più competitivi a imprenditori e turisti. Oltre all’imposta evasa, ora si vedrà applicare anche sanzioni per circa 41 mila euro, pari al 30% delle somme indebitamente sottratte alle casse dello Stato.