PATRIZIA TOSSI
Cronaca

Chi era Vanessa Ballan, la 26enne trevigiana picchiata e uccisa a coltellate dall’ex amante

Dall’infanzia spensierata a Castelfranco Veneto al matrimonio con il fidanzato di sempre: cosa sappiamo sulla giovane donne ammazzata da Bujar Fandai, arrestato per omicidio aggravato

Riese (Treviso), 20 dicembre 2023 – Una ragazza come tante. Bella, giovane, un sorriso ampio e solare. “Era dolcissima”, dicono di lei gli amici di sempre. Appare così nelle foto postate sui social la 26enne Vanessa Ballan, la giovane mamma uccisa con sette coltellate al torace dall’ex amante Bujar Fandaj, il 41enne croato arrestato ieri sera con l’accusa di omicidio aggravato. 

È stata la sua debolezza più grande Bujar Fandaj: una meteora nella vita di Vanessa che, anziché passare, le ha tolto il futuro. Sono quattro le aggravanti contestate dalla procura – la premeditazione, lo stato di gravidanza della vittima, la relazione sentimentale e la persecuzione – al 41enne, che ora rischia l’ergastolo senza possibilità di ricorrere al rito abbreviato (e quindi allo sconto di pena). Ma chi era Vanessa Ballan?

L'abitazione dove è stata uccisa la 26enne Vanessa Ballan
L'abitazione dove è stata uccisa la 26enne Vanessa Ballan

Il procuratore: "Omicidio feroce”

Gli inquirenti hanno trovato nell'abitazione della vittima un martello usato per sfondare la porta a vetri e il coltello sporco di sangue nel lavandino. Qualche settimana fa, il 41enne aveva già cercato di intrufolarsi nella villetta scavalcando la cancellata. 

“Non solo è stata accoltellata ben 7 volte in parti vitali”, ma Vanessa Ballan “prima è stata anche picchiata perché sul volto c'erano segni di percosse violente”. Così il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, sull'omicidio della 26enne uccisa ieri a Riese Pio X in provincia di Treviso, parlando di una “particolare ferocia”.

La vittima “ha cercato di parare i colpi perché aveva ferite alle mani, ha quindi cercato di ripararsi", ha detto ancora Martani. Riguardo alle “sette coltellate”, ha continuato il procuratore, “più di una era mortale”.

L’infanzia a Castelfranco Veneto

Avrebbe compiuto 27 anni il prossimo 4 gennaio la trevigiana Vanessa Ballan. Era di Castelfranco Veneto, la città dove è nata e cresciuta con la famiglia di origine: la mamma, il papà e il fratello. Qui ha studiato dalle elementari al diploma nell’istituto professionale commerciale Carlo Rosselli, qui si è innamorata del marito Nicola Scapinello. E ancora qui lavorava come commessa all’Eurospin, il supermercato dove un anno fa ha conosciuto Bujar Fandaj.

L’amore: “16.11.2012, Nicola”

Era ancora una studentessa spensierata quando, a soli 15 anni, Vanessa ha incontrato Nicola Scapinello, il fidanzato storico che ha sposato e con cui ha messo su famiglia. Era il 16 novembre 2012, come aveva scritto Vanessa sul suo profilo Instagram: una data importante, quella dell’incontro con Nicola, che ha postato vicino al giorno di nascita del suo primo figlio nell’aprile 2019, sette anni dopo l’inizio del loro amore.

È stato proprio il marito – oggi 28enne, anche lui di Castelfranco Veneto – a trovare in casa il corpo straziato di Vanessa: picchiata con violenza e poi uccisa da una raffica di fendenti al torace nella villette di Riese Pio X. La coppia si era trasferita nella frazione di Spineda di Riese dopo il matrimonio.

La maternità anticipata

Vanessa era incinta del secondo figlio. Era solo di tre mesi, ma era già in congedo di maternità anticipata: forse lo stress e la paura per le minacce di morte di Fandaj Bujar l’aveva spinta a rimanere a casa, visto che il 41enne si presentava spesso nel supermercato dove Vanessa lavorava.

Le minacce: “Se non torni con me ti ammazzo”

La minacciava di morte: “Se non torni con me ti ammazzo”. E poi la ‘ricatta’ con un video di loro due, evidentemente in atteggiamenti intimi, che diceva di volere in mostrare al marito se non avesse ottenuto ciò che voleva. Vanessa ha cercato di fermarlo denunciandolo per stalking lo scorso 25 ottobre: il giorno dopo i carabinieri hanno perquisito l’abitazione di Bujar Fandaj – che vive ad Altivole, a pochi chilometri dal luogo del delitto – e lui si è fermato.

“Dopo una perquisizione eseguita nella sua abitazione per la querela, da parte di Fandaj non c'erano più stati episodi di molestie, di avvicinamenti o minacce”, ha spiegato il procuratore capo di Treviso, Marco Martani. “La valutazione fatta – ha concluso Martani – era di non urgenza, cosa purtroppo che si è rivelata infondata”.