MARIO TOSATTI
Cronaca

Treviso, borse e accessori contraffatti venduti a ‘prezzo pieno’: sequestrati oltre 1.100 capi

Si tratta di prodotti con falsi marchi, anche del ‘Made in Italy’. Denunciato il titolare

Treviso, i controlli dei finanzieri durante i controlli nella boutique

Treviso, i controlli dei finanzieri durante i controlli nella boutique

Treviso, 9 agosto 2024 – Sullo scaffale borse di ‘marca’, ma erano tutte false e pronte ad essere vendute ai consumatori. Tutto questo è stato scoperto nei giorni scorsi dalle fiamme gialle del comando provinciale di Treviso. I militari hanno sequestrato oltre 1.100 capi di abbigliamento contraffatti (borse e accessori di famose griffe di moda) ed esposti al pubblico in una boutique di Asolo (TV). Il titolare è stato denunciato per il reato di detenzione per la vendita di merce con segni mendaci.

L’intervento dei consulenti per ‘smascherare’ la contraffazione

Infatti, nonostante la fedele riproduzione dei marchi e dei loghi e l’ottima fattura della merce – vero e proprio falso d’autore – i finanzieri della compagnia di Castelfranco Veneto hanno riscontrato imperfezioni non rilevabili nei prodotti originali, confermate dai consulenti tecnici delle case di moda intervenuti. Oltre a ciò, la falsità dei prodotti esposti risultava confermata dall’assenza di fatture o di altra documentazione comprovante l’acquisto lecito, essendo presenti solo delle ricevute da ritenere fittizie. In questi documenti è presente la descrizione del prodotto venduto, con corrispettivi in dollari hongkonghesi, e i loghi delle varie case di moda e apparentemente emessi da esercizi commerciali siti ad Hong Kong.

Le indagini per scoprire la filiera

I beni erano messi in vendita a prezzi non difformi rispetto a quelli di mercato e avrebbero fruttato ricavi per almeno 450mila euro. L’utilizzo fuorviante di simboli e marchi, anche richiamanti il ‘Made in Italy’, è punito dalla legge. Il responsabile del punto vendita, come detto, è stato denunciato e il sequestro dei beni è stato convalidato dall’autorità giudiziaria trevigiana. Proseguiranno, invece, le indagini volte a ricostruire la filiera di approvvigionamento delle merci.