Venezia, 14 settembre 2024 – Alex Marangon ha assunto l’ayahuasca, il decotto di erbe tipico dell’Amazzonia in grado di causare effetti visionari. A confermarlo sono i risalutati degli esami tossicologici condotti dalla professoressa Donata Favretto dell'Università di Trieste.
La circostanza si è resa evidente anche analizzando un messaggio vocale che il barista 25enne di Marcon aveva inviato a un amico, appena qualche ora prima della morte: "Sono arrivato prima, in una casa condivisa, adesso ho mangiato una pizza, sembra che ci siano buone proposte, tante news, ho già detto che non faccio tutta la stagione, andrò a fare una cerimonia con l'ayahuasca”. Era il 29 giugno scorso: di Alex non si avrebbero avuto notizie dalla mattina presto del 30; il cadavere verrà ritrovato su un isolotto del Piave il 2 luglio.
Secondo la ricostruzione di alcuni testimoni, Marangon si sarebbe allontanato autonomamente per poi cadere da un belvedere che dà sul fiume Piave. Tuttavia, le dinamiche effettive della caduta in acqua restano avvolte nel mistero. Il fascicolo per omicidio è ancora aperto, ma non c’è nessun nome sul registro degli indagati.