Aeroporto Treviso, 1.310 passeggeri fantasma: aerotaxi scontati senza pagare le tasse

La guardia di finanza ha scoperto 91 vettori stranieri (europei e statunitensi) che evadevano le tasse aeroportuali per rendere il servizio più competitivo

Gli agenti della Guardia di finanza durante alcuni controlli all’aeroporto Canova di Treviso (foto d’archivio)

Gli agenti della Guardia di finanza durante alcuni controlli all’aeroporto Canova di Treviso (foto d’archivio)

Treviso, 25 giugno 2024 – Aeroetaxi, un migliaio di passeggeri fantasma a Treviso: i vettori aerei non versavano le imposte all’Erario. Sono oltre 137mila euro le tasse mai versate da 91 aziende straniere di noleggio finite nel mirino della guardia di finanza, si tratta operatori con sede un tutto il mondo: dall’Europa agli Stati Uniti. Evasione sistematica delle tasse aeroportuali che serviva a rendere più competitivi i costi dei voli.

Le indagini hanno permesso di scoprire che i 1.310 i passeggeri transitati l’anno scorso dallo scalo trevigiano con 395 voli privati – chiamati aerotaxi per le dimensioni ridotte e le tratte fissate su richiesta – in realtà per lo Stato non esistevano. Lo scalo di questi viaggiatori non è mai stato tracciato nei documenti ufficiali e nessuno ha mai versato l’imposta, che per legge deve essere corrisposta per ogni tratta con partenza o arrivo sul territorio nazionale.

Tasse mai versate: ecco perché

L’ammontare della tasse dovute all’Erario è pari a 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 km e 200 euro in caso di tragitti superiori. Soldi che, generalmente, i passeggeri devono versare alla compagnia aerea che fornisce al servizio e che poi è obbligata a versare allo Stato. Ma i vettori usavano questi costi come ‘sconto’ sui voli

A individuare i ‘passeggeri fantasma’ sono state le Fiamme Gialle del gruppo di Treviso che, dopo aver acquisito dalle società di ‘handling’, ovvero l'assistenza a terra dell’aeroporto Canova” di Treviso, le dichiarazioni depositate dai vettori utilizzati per i voli aerotaxi, hanno incrociato i dati con i versamenti effettuati presso la Ragioneria dello Stato.

Evasione fiscale: quali società

Un’indagine certosina ha portato alla scoperta delle compagnie aeree che non hanno versato l’imposta erariale, al fine di offrire prezzi più competitivi a imprenditori e turisti. Le società individuate dai finanzieri sono tutte straniere.

Si tratta di vettori con sede in Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Ungheria.

Oltre all’imposta evasa, i vettori si vedranno applicare anche sanzioni per circa 41mila euro, pari al 30% delle somme evase.

I precedenti: 162 vettori evasori

L’attività ispettiva fa seguito a quella analoga, conclusa tra il 2022 e il 2023, che ha permesso di portare alla luce altri 162 vettori aerei che, nel periodo d’imposta dal 2017 al 2022, avevano provocato un ammanco alle casse dello Stato di 267.340 euro.