Venezia, 4 febbraio 2022 – Contagi in caduta libera, il Veneto registra un calo di nuovi casi che fa ben sperare. Con 10.484 nuovi positivi nelle ultime 24 ore (ieri 11.902), il Veneto resta in zona gialla insieme ad altre 11 regioni. Resta alto il numero dei decessi: il bollettino di oggi riporta 46 morti (in forte crescita rispetto a ieri, quando sono stati 24), che fa crescere a 13.310 il numero delle vittime dall’inizio della pandemia ad oggi. La provincia dove si registra il valore più elevato di positività è Venezia, che supera i 2mila positivi, immediatamente seguita da Verona (1.949) e Vicenza (1.872).
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Sommario:
- Gli ultimi dati
- Monoclonali: 7.700 veneti trattati
- Province, cosa sta succedendo
- Il ministro Speranza: "I numeri migliorano"
- Vaccini: oltre 10 milioni di dosi
Gli ultimi dati
Sono 192.175 i veneti attualmente positivi, un numero che continua a scendere con un ritmo lento, ma costante. Il totale delle persone colpite dal virus dall'inizio della pandemia è pari a 1.203.728. Lo riferisce il bollettino della Regione. In calo il dato dei ricoveri ospedalieri nelle aree mediche, che arriva a 1.760 pazienti, sceso di 48 pazienti in un solo giorno, e anche quello delle terapie intensive, che passa dai 162 pazienti di ieri ai 158 di oggi.
La situazione sembra, quindi, andare verso un progressivo miglioramento. Nel bollettino di ieri, in tutte le province erano quasi 12mila i tamponi positivi, mentre le persone in isolamento sfioravano quota 203mila, segno che in sole 24 ore si sono negativizzate quasi 11mila persone.
Ad oggi sono 12 le regioni in zona gialla, 5 in arancione e 3 in bianca. Nel dettaglio: Valle d'Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Sicilia sono in zona arancione; Lombardia, province autonome di Trento e Bolzano, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Lazio, Puglia, Campania, Sardegna e Calabria in giallo; infine in zona bianca Umbria, Molise e Basilicata.
Monoclonali: 7.700 veneti trattati
Calano le prescrizioni di anticorpi monoclonali contro il Covid-19 in Italia. Negli ultimi sette giorni monitorati dall'Agenzia italiana del farmaco Aifa, dal 27 gennaio al 2 febbraio, le richieste di farmaco sono state 2.659 contro le 3.199 della settimana precedente, con una media giornaliera in diminuzione del 16,15% (380 circa contro 453), per un totale di 44.232 a partire dal 10 marzo, quando questi medicinali sono stati autorizzati in via emergenziale in Italia. Sono 262, in continuo aumento, le strutture di 21 regioni o province autonome che hanno prescritto queste terapie. È il quadro che emerge dal 44esimo report Aifa sul monitoraggio di questi farmaci. La maggior parte dei pazienti trattati (21.061) ha ricevuto la combinazione “casirivimab-imdevimab”, seguita dal mix “bamlanivimab-etesevimab” (17.199), mentre salgono da 3.499 a 5.149 le prescrizioni di “sotrovimab”, ritenuto efficace contro la variante Omicron di Sars-CoV-2. I pazienti trattati sono dunque 1.650 in più nel giro di sette giorni, la maggioranza di quelli per i quali sono state registrate le richieste di farmaco nell'ultima settimana. Ferme a quota 823 le prescrizioni di bamlanivimab da solo. Dall'inizio del monitoraggio, in numeri assoluti è il Veneto la regione per la quale si rileva il maggiore utilizzo di monoclonali con 7.753 pazienti trattati, seguito dal Lazio con 6.530 pazienti e dalla Toscana con 4.334, mentre agli ultimi posti ci sono provincia autonoma di Bolzano, e a salire Molise e provincia autonoma di Trento, rispettivamente a quota 96, 115 e 190 pazienti inseriti nel registro. Nell'ultima settimana analizzata, il numero più alto di prescrizioni è stato segnalato dal Veneto (519, -2,99% la media giornaliera rispetto alla settimana precedente), seguito dal Lazio (367, -18,44%) e dalle Marche (262, -11,49%).
Province, cosa sta succedendo
È la Città metropolitana di Venezia la zona con i numeri più alti del giorno, sono 2.013 i contagi emersi nelle ultime 24 ore, mentre sono 27.431 i cittadini in isolamento. Verona rimane la zona con il più alto numero di cittadini in isolamento: sono 43.212 gli attuali positivi. I casi registrati oggi nel bollettino regionale sono invece 1.949.
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A Treviso i nuovi casi registrati nel bollettino regionale di oggi sono 1.837, che portano a 27.583 il totale degli attuali contagiati. Seguono a ruota Padova, con 1.846 nuovi casi e un totale di 34.304 cittadini positivi al Covid, e Vicenza che oggi rileva 1.872 tamponi positivi, per un totale di 35.795 persone in quarantena. Sono 398 gli ultimi tamponi positivi processati in tutta la provincia di Rovigo, dove la Ulss ha disposto 7.395 provvedimenti di isolamento. Il dato più basso del bollettino di oggi è ancora quello della zona di Belluno, dove ci sono infatti 389 nuovi casi, che portano a 6.084 il totale dei contagiati.
Il ministro Speranza: "I numeri migliorano"
La pandemia appare in remissione in molte zone d’Italia, segno che fa sperare che il Covid stia diventando endemico, andando quindi verso una convivenza possibile con il virus. "I numeri sui contagi migliorano – conferma il ministro della Salute, Roberto Speranza – e nell'ultimo Consiglio dei ministri abbiamo voluto dare un segnale che va in questa direzione. Abbiamo deciso, proprio a partire dalla scuola, di provare a far vivere questa stagione diversa, grazie all'altissimo tasso di vaccinazioni nel nostro Paese. Siamo ormai al 91% di italiani sopra i 12 anni che hanno avuto la prima dose, l'88% ha due dosi e oltre 34 milioni, quasi 35, che hanno fatto anche il richiamo e questo ci mette nelle condizioni diverse per la lotta contro il Covid", conclude il ministro.
Vaccini: oltre 10 milioni di dosi
Sale ad un totale di 10.492.955 il numero delle dosi di vaccino inoculate in Veneto dall'inizio della pandemia Covid. È quanto emerge dal bollettino appena diffuso dalla Regione. Ieri sono state distribuite 20.738 dosi: 1.262 sono prime dosi (totale a 3.190.069), 3.523 cicli completi (4.407.453) e 15.953 i booster (2.895.433).
I sanitari hanno utilizzato il 92% delle dosi disponibili. In percentuale, l'82% della popolazione veneta ha avuto almeno la prima dose, l'80% il ciclo completo e il 58,6% anche la dose booster.