Veneto, 29 novembre 2021 - Dopo quattro giorni consecutivi con il numero dei contagi sopra quota 2mila, il bollettino covid della Regione oggi riporta una consistente diminuzione dei contagi, che potrebbe però anche essere legata al fatto che nel week end tendono sempre a diminuire i tamponi di controllo effettuati. Resta comunque alto il numero dei decessi, 6, e delle persone in quarantena che arrivano a sfiorare le 30mila. A preoccupareè la tendenza dei dati, tanto che il presidente Luca Zaia avvisa: "Avanti così finiamo in zona gialla".
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Nelle ultime 24 ore, dunque, sono risultati positive al Covid 1.265 veneti (-817 rispetto ai 2.082 di ieri). Le persone in isolamento in tutta la Regione sono ben 29.768 (514.796 da inizio pandemia. Anche oggi 6 i decessi, che porta il totale a 11.953.
Zaia: "Entro un paio di settimane finiamo in zona gialla"
"Se si continua così, con i numeri di questi giorni, il Veneto nel giro di due-tre settimane finisce in zona gialla, e dopo c'è l'arancione ed il rosso, e con il rosso, ricordo, che si chiude tutto. Quindi, se non facciamo attenzione rischiamo 'di farci male'". É l'allarme lanciato oggi dal presidente del Veneto, Luca Zaia in conclusione del suo intervento in Consiglio regionale, riunito per il bilancio, in cui ha spiegato che "la giustificazione non può essere che i vaccini non funzionano, perché non è così: i vaccini funzionano e lo stanno dimostrando".
I contagi nelle province del Veneto
Padova è seconda per numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore, 300, ma ha un numero record di persone in isolamento, 6.416. Il numero maggiore di nuovi casi, 347, è a Treviso, con 4.880 veneti in quarantena. Nella Città metropolitana di Venezia 270 le persone risultate positive al tampone in 24 ore dato che porta il totale dei veneziani costretti a misure sanitarie restrittive a 5.462, il più alto dopo la provincia di Padova. Numeri importanti anche a Vicenza con 154 contagiati e 4.817 cittadini in isolamento. A Verona i focolai sono più ridotti: 108 i contagiati e 3.537 i residenti in quarantena. A Rovigo 35 nuovi positivi (884 in isolamento) e a Belluno 38 (695). A questi si aggiungono 13 casi di domiciliati fuori dal Veneto o assegnazioni in corso (2.997).
La situazione negli ospedali: nel Padovano 146 ricoverati
Continua a restare alto il numero dei pazienti ricoverati, con una crescita nelle terapie intensive: 611. Nei reparti medici sono attualmente in cura 513 persone, lo stesso numero del giorno precedente, (+25) mentre quelli in terapia intensiva salgono a 98 (+5). Per quanto riguarda la situazione ospedaliera regionale ad essere maggiormente sotto pressione, con più di 20 pazienti Covid sono 10 ospedali. In prima linea quelli di Padova: 57 persone con sintomi da coronavirus tali da necessitare un ricovero sono nell'Azienda Ospedaliera (cui si aggiungono 19 infettati in terapia intensiva), altri 32 sono al Sant'Antonio da Padova, cui vanno sommati altri 2 malati gravi in rianimazione.A Schiavonia, sempre nel Padovano, 28 i malati in reparti ordinari e 8 in rianimazione.
E' poi Vicenza a registrare un alto numero di malati Covid: 40 in degenza e 4 in intensiva, seguito dall'ospedale Sant'Orso, nell'Alto Vicentino, con 26 casi (2). A Treviso sono 28 i ricoverati per il Covid al Cà Foncello, di cui 4 in terapia intensiva, e ben 46, di cui 4 in rianimazione al Vittorio Veneto. Nel Veneziano 23 pazienti in degenza e 4 in rianimazione a Dolo e nel Veronese sono 19 ordinari e 2 intensivi all'ospedale di Legnago cui si aggiungono, a Verona, 21 ricoveri ordinari nell'ospedale di Borgo Roma e 2 ordinari e 6 in terapia intensiva in quello di Borgo Trento.
La campagna vaccinale in Veneto
Il report regionale segnala per ieri un totale di 20.433 dosi somministrate, di cui 17.849 sono addizionali o booster. La popolazione che ha ricevuto la terza dose è pari a 442.641 persone, pari al 9,1% degli 'over 12'. La popolazione residente immunizzata è al 75,7%, come riportato dal bollettino. La percentuale sale all'85,7%, invece, considerando gli over 12 compresi i veneti non residenti.
Veneto: prima Regione per cure monoclonali
É il Veneto, con 3.301 pazienti inseriti nei registri di monitoraggio rispetto al totale di 17.683 in Italia la Regione che ha utilizzato il maggior numero di cure con anticorpi monoclonali. Tali farmaci sono destinati a soggetti a rischio di progressione al Covid-19 severo ma con recente insorgenza della malattia. Il numero di prescrizioni settimanali, in Italia, dal 19 al 25 novembre, è stato di 1.731, con una crescita di circa il 12% rispetto alla precedente, un aumento che va di pari passo con l'aumento dei contagi. È quanto emerge dal 34/mo report settimanale del Monitoraggio sugli Anticorpi Monoclonali per Covid-19 realizzato dall'Agenzia Italiana del farmaco (Aifa).
Gli anticorpi monoclonali in Italia sono stati autorizzati in via temporanea con Decreto del Ministro della Salute a febbraio 2021 e sono disponibili a partire da marzo. Il numero di richieste del farmaco nella settimana in esame sono state 1.501 pari a circa il 2% dei 74.471 nuovi positivi registrati in Italia nello stesso arco di tempo. Dall'inizio del monitoraggio, la regione che ha trattato più pazienti con queste terapie, che vengono somministrate in day hospital tramite infusione, è il Veneto, con 3.301 pazienti. A seguirla, a distanza, Lazio con 2.620, Toscana con 2.269, Campania (1.164), Lombardia (1.153) e Sicilia (1.076). Tutte le altre regioni sono sotto quota 1.000 e agli ultimi posti ci sono Molise e Provincia autonoma di Bolzano, rispettivamente a 28 e 12. Covid Veneto, crescono contagi e mancano sanitari: "Assumiamo 20 medici specializzandi" Colori regioni oggi: chi cambia. I dati Covid di Emilia Romagna, Marche e Veneto
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