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Covid, forme gravi e mortali legate a carenza di cellule staminali e a iperglicemia

Lo stato iper-infiammatorio generato dal virus causa rialzo glicemico che riduce le staminali anche in pazienti non diabetici. Lo studio UniPd utile per nuova cura

operatori sanitari Covid

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Veneto, 24 gennaio 2022 - C'è una stretta correlazione tra iperglicemia, carenza di cellule staminali e le forme più gravi, quando non i decessi, per il Covid 19. Lo dimostra uno studio pubblicato dall'Università di Padova e pubblicato sulla prestigiosa rivista 'Diabetes'. Fin dall'inizio della pandemia, è emersa una stretta relazione tra diabete mellito e forme severe di Covid -19.  Nel 2020 uno studio coordinato da Gian Paolo Fadini del Dipartimento di Medicina dell'Università di Padova aveva dimostrato che i pazienti affetti da diabete presentavano una probabilità raddoppiata di trasferimento in terapia intensiva o decesso. Come in altre ricerche simili in tutto il mondo, era stato osservato un rischio elevato di andamento sfavorevole anche per i pazienti ricoverati per Covid-19 con elevati valori di glicemia in assenza di diabete.  A far luce su questo tema, un nuovo studio, pubblicato su Diabetes, la prestigiosa rivista ufficiale della Società Americana di Diabetologia e condotto dai docenti del Dipartimento di Medicina dell'Università, coordinati da Gian Paolo Fadini, Professore Associato di Endocrinologia e Principal Investigator dell'Istituto Veneto di Medicina Molecolare. 

Altri studi delle Università di Padova e del Veneto;

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Livello basso di cellule staminali

Lo studio dimostra che i pazienti ricoverati per Covid 19 presentano un livello molto basso di cellule staminali nel sangue rispetto a soggetti senza infezione da SarsCov2. Inoltre, tra i pazienti con Covid, coloro che presentavano livelli più bassi di cellule staminali avevano una probabilità aumentata più di 3 volte di ricovero in terapia intensiva o morte. 

Un'altra novità principale dello studio consiste nel dimostrare una strettissima associazione tra iperglicemia al momento del ricovero, difetto di cellule staminali, ed andamento sfavorevole della malattia legata al coronavirus.  "I nostri precedenti studi sui pazienti diabetici - spiega il prof. Gian Paolo Fadini - ci hanno insegnato che le alte concentrazioni di glucosio riducono il livello di cellule staminali ematopoietiche circolanti. Il rilascio di queste cellule nel sangue - continua il professore - è necessario all'organismo per mantenere un'adeguata capacità dei tessuti di ripararsi e di rispondere agli insulti".

Covid, stato iper infiammatorio causa iperglicemia

«Ora abbiamo osservato che anche nei pazienti senza una storia di diabete, lo stato iper-infiammatorio durante Covid 19 può causare iperglicemia e che questo rialzo glicemico riduce le cellule staminali – sottolinea Benedetta Bonora, ricercatrice del Dipartimento di Medicina dell’Università e prima autrice dello studio –. A sua volta, il difetto di cellule staminali conduce ad un peggioramento del decorso clinico della malattia e spiega perché i pazienti con iperglicemia al momento dell’ingresso in ospedale rischiano di soccombere al COVID-19".

Studio per identificare nuova cura

«L’iperglicemia all’ingresso in ospedale era presente in quasi la metà dei pazienti ricoverati per Covid - conclude il prof. Angelo Avogaro, direttore della Diabetologia dell’Azienda Ospedale Università di Padova, facendo comprendere l’enorme rilevanza di questo problema nell’attuale fase pandemica -. Ampliando le conoscenze sulle interazioni tra iperglicemia, cellule staminali e Covid 19 questo studio aiuta a identificare un nuovo potenziale bersaglio terapeutico per spegnere l’eccessiva risposta immuno-infiammatoria che conduce i pazienti con infezione da SarsCov2 a sviluppare complicanze gravi ed a soccombere al virus". 

Gian Paolo Fadini
Gian Paolo Fadini