Venezia, 7 gennaio 2022 – Calo dei contagi dopo il giorno di festa "destinato a rivelarsi temporaneo" quello registrato oggi 7 gennaio in Veneto, "dopo una giornata festiva in cui il tracciamento è il risultato di circa 40.000 tamponi, rispetto a giornate che toccano i 120-140mila. Ieri era stato toccato il primato di nuovi positivi: 18.129", spiega il governatore del Veneto Luca Zaia al punto stampa in corso a Marghera. Sono 6.846 i nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore. Sono 39.484 i tamponi fatti con un'incidenza del 17,34%, la percentuale più bassa della media nazionale. Mentre i ricoveri aumentano sono 1680 (+153) di cui 1475 in area medica e 205 in terapia intensiva. I decessi ieri sono stati 33 per un totale di 12.520 morti da inizio pandemia. "Abbiamo un tasso di occupazione delle terapie intensive al 19%, al 20 scatta la zona arancio. Se qualcuno ha la formula per svuotare gli ospedali, questa partita con il Covid la chiudiamo subito" aggiunge Zaia. "Le vaccinazioni sono a quota 87,8%" ha precisato. Covid oggi in Veneto, il bollettino 8 gennaio 2022: 21.056 contagi
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"Il giro di boa noi lo facciamo questo mese, questa variante Omicron non ci fa attendere molto l'onda di piena e ora stiamo pagando il conto di tutte le festività. Ora si va verso una fase più tranquilla e speriamo di venirne fuori. Davanti c'è ancora Carnevale". Il Veneto registra oggi una incidenza di 1.701 casi ogni 100mila abitanti, un Rt di 1,1.
L'obbligo vaccinale per gli over 50, il "caos" del testing nelle scuole
"Sono i genitori che decidono di vaccinare i bambini, non io, non i no vax", dice il governatore annunciando l'open day domenica 9 gennaio dedicato ai più piccoli (5-11 anni) con accesso diretto in tutto il Veneto. Il tema si sposta sugli over 50, e il nuovo obbligo di vaccinazione introdotto dal governo. "In Veneto? Abbiamo 150mila over 50 non vaccinati. Siamo da ora operativi, da oggi accesso libero ai centri vaccinali", annuncia Zaia. La nuova questione da affrontare da lunedì10 gennaio sarà la riapertura delle scuole "Sulle scuole l'unica novità è il caos, dettato da un decreto che impone delle fasi di testing che sono insostenibili, bisogna modificare la definizione di 'caso' e avere un atteggiamento diverso rispetto agli asintomatici positivi. Poi ci sono migliaia di scuole chiuse e mancanza di docenti (in quarantena, in malattia, non vaccinati). Il governo ha deciso che il 10 si riapre, prendo atto ma molte scuole saranno chiuse, altre in dad. Da parte mia, ho chiesto al governo un pronunciamento del Cts sulla riapertura, non ho avuto risposte e ai genitori diciamo da subito che non siamo in grado di gestire la fase del testing" precisa il governatore.
Le province, la mappa dei contagi
Crollano i casi positivi a fronte di un numero ridotto di tamponi effettuati nel giorno dell’Epifania. I casi dell’ultimo bollettino mostrano una fotografia in contrasto con quella da record di oltre 18mila contagi di ieri 6 gennaio. I numeri a confronto. La zona con il più alto numero di casi rilevati ieri era Verona con 3.881 nuovi positivi e 29.107 cittadini contagiati e in quarantena, oggi 7 gennaio i casi sono scesi a 1.424 e il numero degli attuali positivi sale a 30.167.
A Vicenza i nuovi episodi di Covid sono 840 che porta a 25.467 il totale dei positivi (ieri 3.413 - 25.013). A Padova sono 1.544 i nuovi casi per un totale di 29.112 persone attualmente positive (ieri 3.129 - 27.680). Sono 1.016 i nuovi casi emersi a Treviso, un dato che porta a 27.071 il totale degli attuali contagi (ieri 2.873 – 26.845).
Nella Città metropolitana di Venezia sono 1.125 i nuovi casi per un totale di 25.418 contagiati (ieri 2.681 - 24.770). A Rovigo sono invece 468 i nuovi positivi e 6.966 le persone in quarantena (936 -6.556). A Belluno gli ultimi casi scoperti nei laboratori di analisi sono 242, che portano il totale dei contagi a 3.929 (ieri 574 - 3.767).
La campagna vaccinale
Sono saliti a un totale di 9.354.794 i vaccini somministrati in Veneto dall'inizio della pandemia. Di questi 26.687 sono stati inoculati ieri 6 gennaio. Le prime dosi sono state 3.490 in più (3.371.376 il totale), le seconde 1.059 (4.070.239), le dosi booster 22.138 (1.913.177). I sanitari della regione hanno somministrato il 98,6% delle dosi fornite.
L'escalation dei contagi del 6 gennaio
L’ultimo bollettino dei contagi ieri (qui i dati del 6 gennaio) ha mostrato numeri sempre più preoccupanti con più di 18mila nuovi positivi registrati in un sol giorno, mai così tanti dall'inizio della pandemia. Vista da qui la zona arancione appare una tappa sempre più vicina per il Veneto. Una escalation dei contagi che mette a rischio la tenuta di tutto il sistema ospedaliero. La situazione sta evolvendo in peggio in tutto il Paese. A livello nazionale, infatti, il tasso medio di occupazione da parte di pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva è al 15,4% (secondo la rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio) rispetto al 12,9% (rilevazione al 30 dicembre).
In netta crescita anche la percentuale di occupazione dei reparti di area medica a livello nazionale che sale al 21,6% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 gennaio) rispetto al 17,1% rilevato il 30 dicembre. E' quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia, riportato dall'Istituto superiore di Sanità (Iss).
In Veneto, i reparti ordinari sono oltre il 20% di occupazione e le terapie intensive sopra il 19%. “Ci manca un 9,8% per la fascia arancione”, l’avvertimento ripetuto da giorni del presidente della regione Luca Zaia.
L’attenzione è altissima su più fronti. Sono 40 i bambini ricoverati in Veneto per le complicanze da Covid: tre sono gravi, ma al momento nessuno è in terapia intensiva. Il dato più alto riguarda i neonati: sono 16 quelli attualmente ricoverati. Ieri 6 gennaio l'immunologa Antonella Viola di Padova è stata messa sotto scorta dopo aver ricevuto un proiettile e una lettera di minacce da anonimi no-vax.
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