Morte di Alex Marangon, l’ipotesi dell’ayahuasca. Quel cocktail sciamanico prima della nuotata nel Piave

La sostanza è considerata stupefacente e psicotropa dal ministero della Salute. L’avrebbe consumata durante la festa new age a Vidor

Alex Marangon: l'ayahuasca potrebbe aver giocato un ruolo nella morte del 25enne di Marcon

Alex Marangon: l'ayahuasca potrebbe aver giocato un ruolo nella morte del 25enne di Marcon

Treviso, 4 luglio 2024 – Si fanno strada le ipotesi sulla morte di Alex Marangon, il 25enne di Marcon (Venezia) trovato morto a Ciano del Montello (Tv) il 2 luglio dopo essere scomparso due giorni prima. La più accreditata al momento è quella che vede il ragazzo aver perso la vita a seguito di un cocktail psichedelico a base di ayahuasca, una sostanza inserita tra quelle stupefacenti e psicotrope dal ministero della Salute. A rivelarlo sono diversi quotidiani. 

La magistratura vuole fare chiarezza e accertare se il decesso possa essere dovuto alla sostanza. La risposta potrà arrivare solo dall’autopsia: domani il cadavere verrà consegnato all’anatomopatologo Alberto Furlanetto, che in un primo momento ha ipotizzato l’annegamento.

Nel mirino quindi la festa new age organizzata da una coppia di musicisti all’abbazia Santa Bona di Vidor (Tv), alla quale Marangon ha partecipato insieme ad altri giovani. Un raduno che ha onorato le tradizioni sciamaniche dell’Amazzonia, e dove si è consumato il decotto della pianta curativa. Secondo i testimoni, il 25enne l’ha assunta. 

Due i bagni di Marangon nel Piave: il primo nel pomeriggio, e l’ultimo nella notte, dopo aver bevuto il cocktail a base di foglie psicotrope. Quello l’ultimo avvistamento in vita: l’allarme sulla scomparsa è stato dato il mattino successivo. Il 2 luglio il ritrovamento del cadavere su un isolotto nel Trevigiano.