Gli operai di Logitech, 'serve un miracolo di Natale'

Dopo Transnova (101 licenziati) anche loro scrivono a Mattarella

Dopo Transnova (101 licenziati) anche loro scrivono a Mattarella

Dopo Transnova (101 licenziati) anche loro scrivono a Mattarella

"Signor Presidente, padre di tutti gli italiani, ci appelliamo a lei per un aiuto che possa salvare noi e le nostre famiglie da quest'ingiustizia e che possa ridarci il nostro lavoro, la nostra serenità e soprattutto la nostra dignità. Signor Presidente, abbiamo bisogno di un miracolo natalizio". Dopo i lavoratori Trasnova, anche i 101 operai di Logitech, azienda in subappalto alla prima, scrivono al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere il suo aiuto nella vertenza che li vede licenziati a partire dal 1 gennaio. "Mai avremmo immaginato nella nostra vita di scrivere questa lettera - sottolineano nella missiva - noi semplici operai Logitech che scriviamo al Presidente per chiedere aiuto per una situazione più grande di noi. Da pochi giorni abbiamo ricevuto una lettera di licenziamento collettivo (101 operai tra Pomigliano, Cassino e Melfi) per una mancata conferma di lavoro da parte di Stellantis per Trasnova, ditta di cui siamo subappalto. A pochi giorni dal Natale ci ritroviamo a dover dare una notizia così tragica ai nostri figli e alle nostre mogli. Come faremo ad andare avanti? Come faremo a garantire alle nostre famiglie una vita dignitosa? Il 2025 sarà un anno triste per tutti noi, un anno di incertezza e sacrifici. Eppure noi operai siamo abituati al sacrificio, tanti di noi iniziano la loro giornata lavorativa molto presto". Gli operai raccontano a Mattarella le condizioni di lavoro ed i sacrifici fatti: "Ma nonostante tutto torniamo a casa felici - proseguono - felici per poter garantire alle nostre famiglie una vita tranquilla. Oggi invece da un giorno all'altro senza alcuna mancanza da parte nostra ci ritroviamo senza lavoro e non perché la Stellantis chiude, ma perché ha deciso di dare il nostro lavoro ad altri operai. Tutto ciò sa di assurdo. Noi abbiamo il lavoro - concludono - ma ci viene tolto".