Ancona, 1 agosto 2021 - È oro! Il grido si leva leggero dallo Stadio Olimpico di Tokyo, e chiama in causa Gianmarco Tamberi, nella notte incredibile dell'atletica italiana che incorona anche Marcell Jacobs re dei 100 metri. A volerla scrivere, inventandola da zero, la storia di Gianmarco Tamberi non sarebbe uscita così emozionante, perfetta. Oro olimpico dopo una gara palpitante ed equilibrata nel salto in alto, il fuoriclasse marchigiano ha tirato fuori il meglio di sé tornando a saltare 2.37, misura che non gli riusciva dal 2016, da quando il suo primo sogno olimpico si spezzò un mese prima della partenza per Rio assieme alla sua caviglia.
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Olimpiadi, la gara di Tamberi
Splendida, palpitante. Ai 2.35 hanno percorso pulito soltanto Barshim, il campione del Qatar, e proprio Gianmarco, perfetto nelle esecuzioni, concentrato, galvanizzato anche dalla semifinale di Jacobs nei 100 metri, con un abbraccio spontaneo in mezzo alla pista aggirando tutti i protocolli proprio nel mezzo delle gara dell'alto che si ripeterà anche dopo il doppio oro.
Sono ancora sei in gara ai 2.35, Barshim salta al primo colpo anche 2.37, lo segue Nedasekau dopo aver passato ai 2.35. A 2.39 arriva il primo errore di Barshim, sbagliano anche il coreano Woo e Tamberi, ma soprattutto dopo l'ultimo errore di Harrison è medaglia sicura per 'Gimbo'.
Nedasekau, il bilelorusso che ha un errore in più, commette il terzo errore ed è bronzo. Rimangono solo Barshim e Tamberi che falliscono uno dopo l'altro l'ultimo salto a 2.39. La prassi vuole che il giudice di gara chieda loro se vogliono andare allo spareggio, ma ovviamente entrambi optano per l'oro a pari merito. Una notte da leggenda per l'atletica italiana e per Tamberi.
La gioia di Gimbo: "Un sogno che si realizza"
Ci sono due simboli in pedana per Gianmarco Tamberi e lui, nelle interviste post gara, li ricorda entrambi. Il primo in carne e ossa, il secondo di gesso. E poi i cinque anni, i sacrifici, le persone che con lui hanno ricostruito il sogno olimpico, dall'infortunio prima di Rio all'oro di Tokyo (qui il medagliere).
Il primo pensiero è per il compagno di podio, il qatariota Barshim oro ex aequo. Che con Tamberi ha condiviso un destino cinico e identico: è il 2018, sta tentando l'assalto al record del mondo di Sotomayor, all'ultimo tentativo si fa male alla caviglia e chiude lì la stagione. "Non esiste altra persona con cui avrei voluto condividere pedana e medaglia se non Barshim – racconta Tamberi –. Ha avuto il mio stesso infortunio, sa cosa ho passato e io so cosa ha passato lui. Ora siamo qui, a goderci la stessa medaglia". "Two is better than one" gli passa di fianco l'amico-rivale, ridendo assieme a 'Gimbo'. "Ora lui è il più forte saltatore del mondo, lo è da anni – continua il marchigiano – e io di fianco a lui ho coronato un sogno".
La mamma Sabrina: "Era in difficoltà e ha svoltato"
"Finalmente il mio sogno si realizza – ancora Gianmarco a parlare – e non potrei essere più felice di così. Posso dire di tutto ciò che ho passato che ne è valsa la pena, anche dell'infortunio e di tutto il percorso successivo. Mi tenevo questo sogno dentro e l'abbiamo realizzato, parlo al plurale perché non sono da solo, c'è Chiara con me (la futura moglie), tutto il mio team di allenatori e medici, c'è mio papà".
C'è anche il nuovo uomo jet, l'azzurro che appena dopo Tamberi è diventato il più veloce del mondo coi suoi strabilianti 100 metri, a rendere omaggio e ringraziare Tamberi. "Mi stavo preparando e quando ho visto Gianmarco vincere l'oro mi sono caricato tantissimo. Mi ha davvero gasato per la mia gara".
Perché Tamberi ha portato il gesso in pedana
Hanno fatto il giro del mondo le foto del gesso che Tamberi dovette portare proprio nell'estate 2016 dopo l'infortunio alla caviglia che gli fece saltare i Giochi di Rio, portato a Tokyo come un amuleto e gettato in pista nel momento del successo. "Non l'ho mai buttato via – racconta ancora il neo campione olimpico – perché per me era un simbolo. Il simbolo di quando, dopo giorni di pianti e disperazione, ho deciso di rialzarmi e di riprovarci".
Chi è Gianmarco Tamberi
Anconetano, classe 1992, Tamberi è un nel giro che conta del salto in alto da almeno 7 anni, ovvero dalla vittoria agli Assoluti italiani di Rovereto. Dal 2014 al 2016 la sua è stata una escalation velocissima, fino a stabilire un primato italiano da spellarsi le mani con 2.39 proprio nella stagione in cui era diventato Campione Europeo e poi Campione Mondiale Indoor.
Sembra tutto apparecchiato per una grande Olimpiade a Rio, ma Tamberi si infortuna alla caviglia appena prima di partire e deve rinunciare. Il ritorno è difficile, ma nel 2019 torna a vincere un Europeo (indoor) e si allena con l'unico obiettivo di poter disputare finalmente le sue Olimpiadi. Il prossimo anno sposerà la sua Chiara Bontempi. Con un oro al collo.
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L'abbraccio della sua città
Tanti i messaggi d'affetto per la medaglia d'oro di Gimbo, a partire dai suoi fan, dagli amici, dai compagni di scuola e da chi lo conosce da una vita. Su tutti, l'allenatore campione d'Europa con la Nazionale Roberto Mancini, che condivide lo storico abbraccio con Marcell Jacobs e scrive: "La storia siete voi". Il Comune di Ancona scrive "Immenso Gimbo" con la foto dell'altista pronto a caricarsi in pedana con il suo tradizionale battito di mani. Soddisfazione da parte del governatore Francesco Acquaroli: "Gioia straordinaria che ci è appena stata regalata dall'anconetano Tamberi". Anche Achille Polonara si congratula con il collega olimpionico e conterraneo in una storia di Instagram. "Da brividi" scrive ilpupazzo33 (nickname di Polonara). Non da ultimo, i complimenti della nazionale italiana di pallacanestro: "Uno di noi. ORO" scrive l'Italbasket, pubblicando una splendida foto di Tamberi intento a schiacciare a canestro con la maglia 24 di Kobe Bryant.