Bologna, 3 agosto 2021 - Corteggiato per mesi, congelato per giorni. Ma ora che il Bologna ha potuto liberare il leone all’aria (torrida) di Casteldebole, il predatore comincia a riscaldarsi. Il battito e l’adrenalina, certo, non sono ancora quelli di Londra, quando in una notte di fine giugno Marko Arnautovic spinse l’Italia a una manciata di centimetri dalla porta di servizio degli Europei. Era in fuorigioco, come spesso gli è capitato in carriera. Ma il centravanti austriaco di nazionalità e serbo di temperamento ha una voglia matta di ripagare quei cinque-seicento cuori che una settimana fa gli riservavano un’accoglienza da star, facendosi ambasciatori di una città tornata a innamorarsi. L’ha capito, Marko: non a caso dal mondo rossoblù raccontano di un ragazzo davvero molto carico.
Arnautovic Bologna, primo allenamento del bomber austriaco a Casteldebole Per una prima conferma, bastava leggere il suo volto ieri nelle foto "strappate" alle porte chiuse dell’allenamento, il primo con Mihajlovic e i nuovi compagni dopo la risoluzione del rompicapo cinese. Sguardo determinato, per i sorrisi ripassare più avanti (ma non garantiamo). Cattivo come da copione: perché lui è così e perché un po’ lo impone il personaggio che si è costruito anche per difendersi dalle critiche spesso eccessive che accompagnano quelli come lui sempre sul filo dell’eccesso. Di personalità, ovviamente. Ma al Bologna serviva proprio questo: uno capace di scuotere una squadra e una piazza dal torpore di anni di tranquillità, eccessiva, tanto per restare in tema. Quando l’asticella si fa dura da alzare, allora i duri devono entrare in gioco. Il più ora è capire le tempistiche. Arnautovic deve ridurre il ritardo di preparazione accumulato col tira e molla burocratico con lo Shanghai. Atterrato a Bologna il 26 luglio, Marko ha potuto allenarsi soltanto ieri e in parte con i compagni. L’intenzione dello staff tecnico è quella di sfruttare questa settimana per entrare in una condizione accettabile. Una necessità che stride con la voglia legittima del centravanti di misurarsi subito in partita. Difficile, però, che possa partire con i compagni per la Francia dove giovedì è in tabellone il doppio test (da 60 minuti l’uno) con il Liverpool. Chiaramente lui, come tutte le prime donne, vorrebbe esserci, ma proprio per questo esistono tecnici e preparatori atletici. Più plausibile portarlo in panchina domenica nell’amichevole con il Pordenone, per poi fargli mettere qualche minuto nelle gambe al primo appuntamento ufficiale, la Coppa Italia in odore di ferragosto. Ma il cerchio rosso sul calendario è quello del 22 agosto, per il debutto in campionato contro la Salernitana al Dall’Ara: la tabella di marcia e di Marko è finalizzata a questo giorno. Una scommessa avvincente, ma pericolosa, soprattutto per i soldi che il club di Saputo ha messo sul tavolo: un triennale (con opzione per il quarto anno) a 2,7 milioni che possono lievitare a 3 con i bonus. Cifre da campione, etichetta appiccicata in fretta al ragazzo di Floridsdorf che a 20 anni era nell’Inter del triplete. Ruolo da comparsa, tra ritardi e scintille con Mourinho. "Non sento mie quelle vittorie", ha detto più volte Arnautovic. Stamattina nella conferenza di presentazione (ore 8.45, diretta Facebook) tornerà a parlare, specialità in cui sicuramente Marko non potrebbe ambire a una medaglia olimpica. Ma a Bologna gli chiedono di esprimersi con i gol. Pesanti come un oro.