Romagna, 17 maggio 2020 - Un’istantanea della nostra giovinezza. Il ricordo delle tenere avventure estive che hanno segnato la vita di ogni adolescente. Un mix di emozioni al profumo di piadina, salsedine e ghiaccioli di frutta: è la Riviera romagnola il set decisamente vintage che risplende in Summertime, serie tv in otto episodi prodotta da Cattleya e trasmessa questa primavera da Netflix.
Girata tra Cesenatico e Marina di Ravenna a giugno 2019, Summertime è la storia d’amore – liberamente ispirata al best seller di Federico Moccia, Tre metri sopra il cielo – tra Ale (Ludovico Tersigni) e Summer (Coco Rebecca Edogamhe). L’attrazione sboccia allo schiudersi dei primi ombrelloni in spiaggia, cresce sotto il sole della Riviera e subisce un brusco stop (forse) allo scroscio del primo temporale. Un temporale che è presagio dell’autunno e, in fondo, spiega meglio di ogni altro tentativo ciò che i romagnoli conoscono da sempre: la sensazione agrodolce di restare da soli dove gli altri sono stati felici.
È proprio l’effetto nostalgia ciò che attrae e consola, alla vigilia di un’estate che, anche in Romagna, appare tuttora incerta e densa di incognite. Incognite che la diffusione planetaria della serie tv si spera plachi, promuovendo la Riviera in tutto il mondo a un passo dall’estate. La nostalgia si ritrova in una colonna sonora che alterna hit estive indimenticabili (una su tutte, ‘Il cielo in una stanza’) agli artisti più amati del panorama musicale contemporaneo; nelle atmosfere e soprattutto nella scelta delle ambientazioni, valorizzate da una fotografia dai toni caldi e intensi. "Fin dai primi sopralluoghi", dichiara Lorenzo Sportiello, regista dei primi quattro episodi, "ho capito che la Romagna conserva una personalità estetica forte, ereditata dagli anni ’60. Sono cresciuto in una città di mare della costa adriatica, quindi sono bene impressi nella mia memoria il celeste degli stabilimenti balneari, l’azzurro del mare, i pedalò gialli, il rosso dei mosconi di salvataggio, gli ombrelloni a righe, i gonfiabili colorati. Ho voluto mettere in scena quelle emozioni che rappresentano un’italianità inossidabile e facilmente riconoscibile, una Riviera che sa essere spensierata come in Sapore di mare e malinconica come in uno scatto di Luigi Ghirri".
Romagna come icona dell’estate italiana: un cliché ormai consolidato, che si spera possa regalare ancora fortuna e visibilità a questa terra, ferita duramente dall’emergenza coronavirus. Netflix è infatti il servizio di intrattenimento digitale più grande del mondo e conta oltre 183 milioni di abbonati, in 190 Paesi. "Summertime rappresenta il primo esempio di prodotto seriale interamente pensato per la Romagna", commenta Fabio Abagnato, di Emilia Romagna Film Commission. "Ed è stato un’occasione ghiotta per offrire suggestioni naturali, oltre che turistiche, inaspettate e interessanti. Penso, ad esempio, all’area del Delta del Po, così lontana dall’immaginario tipico del turismo di massa. Abbiamo esaminato decine di location, sforzandoci di cercare la bellezza di un set naturale, non ricostruito. Direi che ci siamo riusciti".