MARIA SILVIA CABRI
Vivere Sassuolo

Tutto Si Muove: Inclusione e Dinamismo a Formigine da Oltre 10 Anni

L'associazione 'Tutto Si Muove' promuove inclusione e attività per persone con disabilità a Formigine e dintorni.

L'associazione 'Tutto Si Muove' promuove inclusione e attività per persone con disabilità a Formigine e dintorni.

L'associazione 'Tutto Si Muove' promuove inclusione e attività per persone con disabilità a Formigine e dintorni.

‘Tutto Si Muove’: il nome scelto per l’associazione di volontariato bene esprime il dinamismo, la vivacità e l’apertura agli altri che caratterizzano questa realtà attiva sul territorio di Formigine e dell’Unione dei comuni del distretto ceramico da oltre 10 anni. Inclusione è sicuramente una delle parole cardine di ‘Tsm’, come spiega il presidente Fabio Giovanardi.

Fabio, chi sono i protagonisti di ‘Tutto Si Muove’? "Attualmente seguiamo 80 ‘ragazzi speciali’, come li chiamiamo noi, che per noi sono ‘ragazzi’ anche se hanno ben oltre i cinquant’anni. ‘Speciali’, in quanto presentano delle disabilità mentali, fisiche o problemi di disagio sociale: le nostre porte sono sempre aperte per accogliere questi… ragazze e ragazze, che fanno con noi (una quarantina i volontari cui sia aggiungono gli educatori) tutta una serie di attività e laboratori, molto vari, in base a quelli che sono i loro talenti".

Come è nata l’associazione? "Ufficialmente l’associazione è nata nel 2012, ma in realtà svolgevamo attività già prima. Tutto è nato un po’ per caso: io e alcuni altri storici fondatori già svolgevamo il mestiere di educatori professionali così un giorno ci siamo detti ‘perché non proviamo a realizzare anche qualcosa di ‘nostro’?’. Così abbiamo messo insieme le forze e l’energia e abbiamo creato ‘Tutto Si Muove’".

Siete partiti proprio nell’anno del terremoto… "Esatto e anzi una delle prime attività che abbiamo svolto, insieme a quei 5/6 ragazzi che avevamo al tempo è stata quella di aiutare alcune realtà che si trovano a Sant’Antonio in Mercadello sotto il Comune di Novi, con con le quali siamo ancora rimaste in contatto".

Da 6 ragazzi agli attuali 80… "Già nel 2012 e sempre con maggiore frequenza, alla luce delle richieste che ci vengono fatte, abbiamo capito quanto era necessario creare un’associazione come questa. Prima del covid avevamo circa 50 ragazzi, il vero exploit è stato dopo la pandemia: c’è stata un’esplosione della richiesta da parte delle famiglie in quanto accogliamo anche ragazzi con disabilità fisiche non gravi che, dopo l’emergenza sanitaria, le famiglie facevano fatica a gestire in casa".

In cosa consistono i ‘laboratori di inclusione e socializzazione’? "Sono vari e rispondono alle varie inclinazioni: il ‘centro del riuso’, che è distrettuale, i ragazzi svolgono attività di falegnameria aggiustando oggetti che poi rimettiamo in vendita, con zero spreco e… #tuttosiriutilizza#. Poi ci sono i laboratori dell’orto e del giardinaggio, quelli del calcetto visto che abbiamo una squadra che gioca nel campionato Csi, di cucina e catering, bar, e anche yoga e musica. I ragazzi, in base alle loro capacità e ai loro talenti, scelgono le attività che preferiscono fare. La logica comune ai laboratori è la messa al centro dei ragazzi, altrimenti non si può parlare di ‘squadra’".

E poi c’è anche il Palazzetto di Formigine… "Dall’anno scorso abbiamo avviato un nuovo progetto al Palazzetto dello Sport di Formigine: gestiamo con i ragazzi il bar del Palazzetto in concomitanza con gli eventi sportivi in programma. E’ per loro un’occasione di esercitare quello che loro imparano durante gli altri progetti, come quello dedicato all’esperienza in cucina, e il contatto con il pubblico è un fattore sempre importante. Altro aspetto determinante è la volontà di fornire una professionalità e non improvvisazione, altrimenti il progetto rischierebbe di risultare fine a sé stesso: le mansioni apprese sono applicabili e replicabili in un futuro possibile inserimento in un mondo lavorativo. Si tratta di un laboratorio educativo e formativo, quindi non si punta solo alla socializzazione seppur sia un aspetto positivo e da considerare, ma anche alla formazione professionale".