Imprenditore visionario e creativo, Loris Giavelli ha sempre saputo trasformare le proprie passioni in opportunità. Con 32 anni di esperienza in Cina, dove ha iniziato nel settore delle ceramiche per poi dedicarsi all’import-export di eccellenze italiane, oggi è il fondatore di Modena Moto Meccanica Design, un marchio registrato che combina arte, ingegneria e tradizione nella costruzione di motociclette nel cuore della Motor Valley. Sempre orientato al futuro, Giavelli sviluppa soluzioni sostenibili e innovative. È sommelier, ha ricevuto una laurea honoris causa per un’app finalizzata a rafforzare la coesione sociale e ha brevettato il progetto industriale ‘Feeling Floor’. Un esempio di creatività e imprenditoria al servizio del territorio.
Partiamo dalla biografia. Ci racconti del suo percorso.
"Provengo dalla famiglia Giavelli, che storicamente costruiva impianti per l’industria ceramica. Giovanissimo, subito dopo il servizio militare, sono partito per la Cina, dove mi occupavo del montaggio di impianti nelle fabbriche, chiavi in mano. È stata un’esperienza che mi ha aperto un mondo: la Cina di quegli anni era molto diversa da oggi, si girava quasi esclusivamente in bicicletta. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, ma era evidente che l’economia avrebbe fatto passi da gigante in pochissimi anni. Vivevo a Foshan, la capitale della ceramica cinese, un settore con una tradizione antichissima. Ho lasciato questa attività nel 1997, quando a Foshan avevano già perfezionato gli impianti e il lavoro era diminuito. Questo dimostra quanto sia sbagliato il luogo comune secondo cui i cinesi si limitano a copiare. In realtà, copiare richiede intelligenza, e nella maggior parte dei casi, loro non solo copiano, ma migliorano ciò che imitano".
E in seguito come si è evoluto il suo percorso?
"Alla fine degli anni Novanta, a Sassuolo, abbiamo aperto la nostra commerciale di import-export con la Cina: la Giavelli Srl, e in seguito Giavelli Passione di Vino per la vendita di prodotti alimentari. L’Italia, pur rappresentando solo una percentuale minima della superficie mondiale, vanta una biodiversità impressionante: centinaia di vitigni e una varietà ricchissima di ortaggi rispetto al resto dei paesi europei e mondiali. Al tempo, compravo olio, vini di qualità e prodotti biologici ed esportavo in Cina le eccellenze italiane. Arrivavamo a trasportare circa 20 container all’anno. Puntavo molto sui vini, organizzando degustazioni, e nel frattempo ero diventato sommelier. Nel 2010, però, le stesse aziende a cui avevamo aperto il mercato, ci hanno escluso dal settore, così mi sono dovuto reinventare".
Dal 2010, la passione delle moto?
"La mia passione per le moto è iniziata molto tempo prima, nel 1993, quando acquistai la prima Harley Davidson. Da allora, ho sempre amato montare, smontare, modificare e ripararne i pezzi. Questa voglia di lavorare con le motociclette non mi ha mai abbandonato. Qui, nella Motor Valley, abbiamo la fortuna di avere a portata di mano personale altamente qualificato, come battilastra, tornitori e fresatori, in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Nel 2014 ho dato vita al progetto Modena Moto Meccanica Design, riuscendo a depositare il marchio che include anche il nome della nostra città, un traguardo importante".
Ci spieghi meglio di cosa si tratta
"Modena Moto Meccanica Design non è soltanto un club, ma un laboratorio creativo dove motori, design ed eccellenza si possono incontrare. Ogni nostra moto è curata nei minimi dettagli per esprimere qualità sotto ogni punto di vista. Sono tutti pezzi unici e, proprio per questo motivo, ne produciamo una o due ogni anno, ma abbiamo già vinto diversi premi. Tutte le nostre motociclette sono realizzate da Gianluca Comastri, un esperto battilastra. La motocicletta che ha vinto il terzo posto a Verona nel 2014, ad esempio, è una Woodstock e porta lo stemma creato da Claudio Melotti, artista di Castellarano conosciuto come ‘l’uomo che dà vita al ferro’; inoltre, il serbatoio è stato dipinto da Remo Resca, artista ferrarese. Un’altra motocicletta, realizzata da Anna Canepari, è dedicata invece a Bonnie&Clyde ed è stata autografata da Vittorio Sgarbi, che ci ha elogiati per la capacità di esprimere l’arte anche sulle moto. Il nostro progetto punta a valorizzare l’indotto artistico e le persone di talento. Finora due delle nostre moto hanno vinto a Verona e una a Brescia, durante il campionato costruttori italiano nella manifestazione ‘Rombo di Tuono’. A tal proposito, è importante sottolineare che i giudici italiani sono molto preparati e valutano ogni dettaglio: dal quadro elettrico alla funzionalità, dalla costruzione all’affidabilità e alla ciclistica. La moto deve accendersi e viene giudicata in base a schede con punteggi precisi".
Quali sono gli ostacoli più grandi?
"In Italia ci sono troppi vincoli che penalizzano chi costruisce moto anche se si utilizzano materiali performanti, nel nostro caso, componenti Brembo, Öhlins e telai certificati. Le motorizzazioni spesso bloccano l’omologazione per motivi burocratici, nonostante queste moto siano realizzate con tecniche e materiali di altissima qualità, laddove in molti casi, moto degli anni Cinquanta con freni a tamburo, possono circolare liberamente. Servirebbe maggiore flessibilità per consentire alle officine e ai piccoli costruttori di immatricolare i propri mezzi, soprattutto in un’area come la Motor Valley. Non possiamo permettere che questo mercato venga perso, lasciandolo agli americani o costringendo i produttori a immatricolare le moto in altri paesi per poi reimportarle in Italia. I vincoli attuali non proteggono l’industria italiana".
Cosa vede per il futuro del brand?
"Il mio obiettivo in vista del futuro è concedere il marchio a piccole e medie imprese, permettendo a chi lo desidera di produrre accessori come cappellini, caschi, giacche e magliette con il logo Modena Moto Meccanica Design".
Venendo a lei, quali sono i suoi progetti personali?
"Ho conseguito una laurea ad honorem presso la John Locke University, in collaborazione con l’Università Popolare di Milano, in Scienze della Comunicazione, Finanza e Marketing, per un progetto dedicato al raggiungimento di un’economia sostenibile. Il principio della mia applicazione è semplice: anticipando il valore di ciò che offriamo, possiamo acquistare le cose di cui abbiamo bisogno a un prezzo ridotto. Questo sistema permetterebbe anche di vendere i propri prodotti a costi inferiori, prevenendo le crisi e rendendo la società più coesa. Infine, vorrei sviluppare il brevetto per Feeling Floor, un progetto di interior design che utilizza superfici e muri in pelle: morbidi, resistenti, facili da pulire e intercambiabili, ideali per creare spazi innovativi e funzionali di lusso".