Da assessore a chef nel suo home restaurant

’Da Malla’, sold out per il debutto del nuovo progetto culinario di Malagoli che, aiutato dalla famiglia, accoglie i clienti nella sua cucina

Da assessore a chef nel suo home restaurant

’Da Malla’, sold out per il debutto del nuovo progetto culinario di Malagoli che, aiutato dalla famiglia, accoglie i clienti nella sua cucina

La ‘prima’, attesa con l’emozione e quel pizzico di trepidazione e apprensione che si devono ad ogni debutto, pare sia andata benissimo, con un sold out che spinge Massimo Malagoli, già assessore al commercio e al centro storico della Giunta Menani, ad insistere in quello che oggi è un esperimento, domani chissà. E che lo sposta, dal ‘tavolo’ degli amministratori, alla ‘tavola’. E più precisamente a quello che è il primo – e l’unico ad oggi, che si sappia – ‘home restaurant’ cittadino, che ‘Malla’ (a Sassuolo lo conoscono tutti con questo soprannome) ha aperto a casa sua.

Si chiama, ovviamente, ‘da Malla’, la location è l’abitazione dell’ex assessore, abbastanza ampia e spaziosa da assecondarne gli intendimenti: siamo in zona musicisti, "la casa è grande, la mia passione per la cucina è nota, mia moglie e le mie figlie mi hanno sostenuto in questa idea e mi hanno garantito che mi daranno una mano, e allora eccoci qua".

Aveva già dato un ‘saggio’ delle proprie capacità culinarie, quando ancora era assessore, in occasione dell’edizione 2022 del ‘Sassolina Day’, Malagoli, esibendosi ai fornelli davanti al pubblico, incuriosito, di piazza Garibaldi, e se ‘mettere le mani in pasta’, per un politico, non è il massimo, per chi politica attiva non la fa più ("solo militanza in Forza Italia, ma – precisa il ‘nostro’ chef – nessun incarico") mettercele, da ex amministratore pubblico, è un’ipoteca su una passione che viene da lontano. "Ereditata da mia mamma Orlanda e da mia suocera Giò: la passione –dice Malagoli – è quella per la buona cucina e quella, soprattutto, per quel modello di convivialità che ho scelto di proporre con questa formula".

Già ragionevolmente diffusa nelle grandi città, spesso appannaggio di chef con qualche pretesa il cui ‘allure’, tuttavia, Malagoli si scrolla di dosso facendo finta di nulla e rimanendo, a suo modo, sul ‘domestico’. E spiegando come l’approdo all’home restaurant sia conseguenza di quanto di solito accade a casa sua. "Dove la famiglia è ampia e a mangiare, tra moglie, figlie, amiche loro e amici miei e di mia moglie, o parenti dell’uno e/o dell’altra, siamo sempre almeno in sette, otto, e questa cosa mi piace. Come mi è piaciuta, lo ammetto, l’idea di mettermi in gioco, ‘allungando’ la tavola ma restando fedele a modi prettamente casalinghi".

Menù tradizionale, quindi, grande attenzione alla qualità, ai prodotti locali e alla cosiddetta ‘filiera corta’ che seleziona le materie prime: e, dettaglio non da poco, tutta la famiglia Malagoli al lavoro: lui ai fornelli, la moglie Cristina Ninzoli all’accoglienza, le figlie Chiara e Viola in sala. Si cena il venerdì sera, per ora, "poi – chiude Malagoli – vedremo che spazi ci sono per dare gambe ad un progetto che, lo ammetto, mi intriga un bel po’, restituendomi ad una passione che non ho mai smesso di coltivare e che con il mio ‘home restaurant’ voglio sottoporre ad un’altra prova".

La prova del cuoco, verrebbe da dire….

Stefano Fogliani