Si apre il sipario del Palariccione. Un palazzo dei congressi sempre più protagonista negli eventi spettacolari che si svolgono in città era uno degli obiettivi che si era posta l’amministratore unico Eleonora Bergamaschi. Detto e fatto a guardare la programmazione invernale.
La particolarità sta qui, nell’avere una struttura che nel periodo di massimo utilizzo, dunque la parte invernale, amplia la propria capacità di accogliere iniziative diverse dai congressi.
"Sarà un inverno all’insegna della riflessione e dell’impegno sociale quello del Palariccione, che da dicembre a marzo ospiterà tre spettacoli molto attesi e in collaborazione con Riccione Teatro. Tre appuntamenti che affronteranno i temi della solitudine, dell’omologazione e del coraggio di vivere in una società che spinge sempre più verso l’individualismo", premette Bargamaschi. Si parte con Luca Bizzarri il 12 dicembre alle 21, e la sua satira graffiante. Il primo evento vedrà in scena ‘Non hanno un amico’ di Luca Bizzarri, un monologo brillante e pungente che attraverso la satira esplora le relazioni umane nella società contemporanea. Uno spettacolo che non si limita a far sorridere, ma invita a guardare più a fondo le contraddizioni della nostra quotidianità.
"Bizzarri sa come cogliere le sfumature dell’ipocrisia sociale e portarle in scena in modo ironico e coinvolgente. È un’opportunità per riflettere sul nostro modo di stare insieme e sulla ricerca di legami autentici" spiega l’amministratore della Palariccione. Si prosegue con Stefano Massini e le radici dell’odio in Mein Kampf il 3 febbraio. Massini presenterà una reinterpretazione del Mein Kampf di Adolf Hitler, non per esaltare quel testo oscuro, ma per analizzare le dinamiche della propaganda, della paura e della manipolazione. Con la sua abituale capacità di scandagliare le pieghe della storia, Massini guiderà il pubblico in un’esplorazione delle cause profonde che alimentano il consenso verso le ideologie distruttive. "Il lavoro di Massini è importante per ricordarci che l’indifferenza è il terreno fertile su cui nascono le ingiustizie. Questo spettacolo invita tutti noi ad assumere una posizione consapevole e attiva contro ogni forma di odio".
Infine Paolo Crepet il 3 marzo chiuderà con una lezione di coraggio in ‘Mordere il cielo’. Psichiatra e sociologo, Crepet porterà in scena un invito a vivere con intensità e ad allontanarsi dall’omologazione, spingendo il pubblico a riscoprire il coraggio di credere nei propri sogni. "Crepet è una voce potente, capace di risvegliare in ognuno di noi quella scintilla che ci spinge a non accontentarci, a sfidare i limiti e a immaginare un futuro migliore – riprende Bergamaschi –. È uno spettacolo che fa bene al cuore e alla mente". Per il Palas sarà una stagione di riflessione e consapevolezza con tre spettacoli, tre voci diverse e un solo invito: fermarsi a riflettere, insieme, su cosa significa oggi vivere, amare e costruire un mondo più giusto. "Ringrazio Daniele Gualdi e Simone Bruscia per questa grande opportunità di diversificazione dell’offerta di Palariccione e restituzione alla nostra città" chiude Eleonora Bergamaschi in attesa che si accendano le luci sul palco.
Andrea Oliva