
Il liceo, partito 86 anni fa con appena 29 iscritti, è in continua crescita. La preside Barbi: "Teniamo vivo il passato guardando al futuro" .
Quest’anno compirà 86 anni ma decisamente non li dimostra. Anzi, è all’avanguardia più che mai sotto ogni punto di vista. Il liceo scientifico Manfredo Fanti di Carpi è stato istituito con una delibera comunale del 16 settembre 1939. Intitolato al patriota e generale carpigiano Manfredo Fanti, il primo preside è stato il professor Giorgio Sciumè: gli alunni erano in tutto 29 (23 per la classe prima, 6 per la seconda) e frequentavano le lezioni in alcuni locali di un ex convento delle Suore Cappuccine. In questi oltre 80 anni il liceo Fanti si è affermato come punto di riferimento dello sviluppo culturale e umano dei giovani, ampliando l’offerta formativa e didattica e anche il numero degli iscritti: all’inizio dell’anno scolastico 1995/96, il liceo si è trasferito dallo storico edificio di Curta Santa Chiara nei locali dell’attuale sede di viale Peruzzi (in precedenza occupati dalla scuola media Fassi). Ed è così che i 29 studenti del 1939 sono diventati adesso…2120, suddivisi nei sei indirizzi (liceo scientifico, scienze umane, economico sociale, scienze applicate, linguistico, linguistico Esabac), per 88 classi dalla sezione A alla Y. E’ quello che, con orgoglio e affetto, la professoressa Alda Barbi, dirigente scolastica del liceo dal 2014, chiama il ‘Villaggio Fanti’: "Quando sono arrivata gli studenti erano 1350, adesso sono quasi 1000 in più. Siamo cresciuti insieme in un luogo di educazione alla vita, che per noi è come un ‘villaggio’, perché lo viviamo ogni giorno e sempre più intensamente, con tante attività progettuali anche nel pomeriggio". Il liceo delle ‘Tre In’ lo definisce la preside: inclusione, internazionalizzazione, innovazione. "Sono tre aspetti su cui ho investito molto in questi anni e in cui credo". Inclusione, innanzitutto, "a tutto tondo: nei confronti degli studenti con fragilità ma anche per gli ‘Studenti Atleti di alto livello’ (secondo il protocollo del Ministero) per i quali sono previsti dei piani formativi personalizzati che consentono di conciliare l’attività agonistica con la frequenza di una scuola pubblica. Noi siamo stati i primi a introdurli a Carpi e attualmente ne abbiamo 90". Internazionalizzazione, che è nelle corde naturali della preside Barbi. Laureata in lingue e letterature straniere, lo aveva detto già nel 2014, all’indomani della sua nomina: "Vengo a Carpi con l’obiettivo di dirigere al meglio la scuola, apportandovi al tempo stesso un mio tocco personale, soprattutto per quanto riguarda la lingua straniera". "Siamo ‘scuola polo’ per tutta la Regione per eTwinning ed Erasmus, abbiamo gemellaggi con città in Europa, America e dal prossimo anno anche Australia, siamo una eccellenza a livello di Exchange Student, accogliendo studenti da tutto il mondo che vengono a fare l’anno scolastico da noi". Innovazione: "A fianco della tradizione, dell’ottimo insegnamento della disciplina, come ci hanno tramandato i miei predecessori (si pensi ai presidi Ernesto Pieralisi, Elia Taraborelli che ha guidato il liceo per venti anni, Gian Michele Spaggiari), siamo una scuola in continua innovazione didattica, in movimento, che lavora sull’esperienza oltre che sulla preparazione e sui saperi. Ed infatti siamo sempre tra i primi istituti della ricerca di Eduscopio. Una scuola che, conservando viva la memoria del proprio passato, guarda al futuro".
Con il prossimo anno scolastico 2025/2026 sarà operativo il nuovo edificio scolastico, costruito in adiacenza al liceo Fanti (nel cortile), a due piani con nove aule destinate all’attività didattica di circa 55 metri quadrati ciascuna e con i relativi servizi igienici. L’edificio sarà indipendente e ospiterà nove classi del Fanti al piano terra e nove del vicino istituto Da Vinci al primo piano. Un intervento, a carico della Provincia, che è stato reputato necessario per far fronte all’aumento della popolazione scolastica e alla mancanza di aule. "I lavori stanno procedendo – afferma la dirigente –. In attesa di potere entrare nella nuova palazzina, proseguiamo come abbiamo sempre fatto, utilizzando sette aule al Vallauri e sei container per altrettante classi a rotazione. Inoltre, grazie ai fondi Pnrr abbiamo ‘sfruttato’ ogni angolo interno, creando con gli arredi dei punti di lavoro".
Maria Silvia Cabri