Una volata nella storia. La prima volta non si scorda mai. Da Firenze su e giù per l’Appennino, fino al traguardo sul lungomare di Rimini. La prima tappa del Tour de France "d’Italie" è stata disegnata per regalare da subito emozioni. E non poteva essere altrimenti per l’esordio della Grande Boucle, che per la prima volta in 111 edizioni partirà dall’Italia. Un debutto su un tracciato impegnativo, con 206 chilometri e 3.800 metri di dislivello, che potrà darci già più di un indizio su chi saranno i protagonisti del Tour.
La partenza da Firenze sarà una vera e propria passerella, col tributo a Gino Bartali. Ma già dopo una trentina di chilometri si farà sul serio con la prima delle sette salite della giornata: il Valico Tre Faggi, 12,5 km con pendenza media al 5,1 per cento. Da qui i corridori entreranno in Emilia Romagna, attraversando 10 comuni e la Repubblica di San Marino fino all’arrivo a Rimini. Si passerà da Premilcuore, il paese delle castagne, e Galeata, da Santa Sofia e da Bagno di Romagna, località rinomata per le sue terme. E ancora Sarsina e Mercato Saraceno, dove Pogacar, Vingegaard, Roglic, Evenepoel e compagni affronteranno il Barbotto, salita resa famosa dalla gran fondo della ’Nove colli’ di Cesenatico, la più impegnativa della giornata: 4,6 km al 7,6 per cento di pendenza. Qui potrebbe esserci il primo attacco. Dal Barbotto il Tour lascerà la provincia di Forlì-Cesena ed entrerà in quella di Rimini: si proseguirà a Novafeltria, Talamello e poi a San Leo, con una salita al 7,7 per cento. Lasciati alle spalle la fortezza e il borgo del conte di Cagliostro, si salirà verso San Marino da Montemaggio. Sul Titano l’ultimo gran premio della montagna che porterà il gruppo al porte del centro storico di San Marino, patrimonio dell’umanità Unesco. E poi la lunga picchiata per gli ultimi 26 km della tappa: si attraverserà Coriano per poi raggiungere Rimini. Qui la corsa proseguirà per un tratto lungo la Statale 16 e poi svolterà verso il mare. Il traguardo di fronte al bagno 72: l’arrivo dei primi è previsto poco dopo le 17,30.
Rimini indossa il vestito della festa per accogliere il Tour. Fino a domenica il ponte di Tiberio, l’Arco d’Augusto, Castel Sismondo e gli altri monumenti saranno illuminati di giallo. Ottomila i fiori gialli piantati in città per dare il benvenuto al Tour. Cartelli, palloncini e fiocchi gialli, da giorni, addobbano diversi negozi e locali. E alla Casina del bosco si sono inventati anche la piadina gialla. Giallo anche il forte di San Leo e altri monumenti dei paesi attraversati dalla corsa. A Novafeltria i corridori sabato verranno accolti da una Tour Eiffel umana formata da alcuni ginnasti. Tra i volti i noti in Riviera per la Grande Boucle anche Francesco Moser, che farà da guida ad alcuni gruppi di cicloturisti. Migliaia gli appassionati arrivati dall’estero per assistere al Tour. "Avremo gruppi di cicloturisti anche da Stati Uniti, Canada e Nuova Zelanda", dice Stefano Bonini, presidente di Visit Rimini.
Ma l’arrivo del Tour de France sarà, per Rimini, anche l’occasione per celebrare il mito di Marco Pantani, che qui morì 20 anni fa. Domani, davanti al ponte di Tiberio, sarà svelata la maxi statua (alta 5 metri) in omaggio al Pirata e realizzata da Aldo Drudi, il designer dei caschi di Valentino Rossi e altri campioni. E sempre domani si inaugurerà la nuova ciclabile di via Montescudo dedicata a Pantani: sarà rosa e gialla e celebrerà i suoi più grandi trionfi.