MATTIA GRANDI
Tour De France

Il Tour omaggia il Bel Paese. Storica partenza da Firenze. Le imprese di Pantani rivivono nella sua amata Romagna

Prima tappa dalla città di Dante a Rimini, poi la Cesenatico-Bologna nelle terre di Marco. La terza giornata collegherà Piacenza a Torino con passaggio a Tortona, in memoria di Coppi.

Il Tour de France più italiano di sempre. L’edizione numero 111 della Grande Boucle, in programma dal 29 giugno al 21 luglio, ha già il suo posto nella storia con un avvio all’insegna del tricolore. A tripla mandata. Già, perché dopo il Grand Dèpart da Firenze, la carovana alla conquista della maglia gialla farà rotta prima sulla Romagna poi su Emilia e Piemonte. Anche se, a dire il vero, un pizzico di storia dello stivale tornerà d’attualità pure con l’ultima tappa della corsa in arrivo in quella Nizza un tempo parte dei possedimenti del Belpaese.

Ma andiamo con ordine per ripassare i tre piatti forti della scorpacciata in salsa nostrana del Tour.

A cominciare dai quasi 206 chilometri della Firenze-Rimini del 29 giugno. Un’attraversata da ovest ad est della penisola per superare gli Appennini e toccare la Repubblica di San Marino. Dalla culla toscana del Rinascimento, tra arte, letteratura e architettura, al fascino di Rimini e della costa adriatica con le sue atmosfere felliniane. Nel mezzo, l’omaggio del gruppo a Gino Bartali. Uno dei sette azzurri capaci di salire sul gradino più alto del podio della competizione francese cresciuto sulle strade vicino a Ponte a Ema.

Seconda tappa dalle grandi emozioni. Partenza da Cesenatico, con il ricordo dell’immortale pirata Marco Pantani che il Tour lo vinse da cannibale nel 1998, e 200 chilometri per mettere in copertina l’Emilia-Romagna. Tanta pianura con qualche tratto in salita, come quello della Gallisterna a due passi da Imola che consacrò nella cerchia iridata Julian Alaphilippe nel 2020, prima del finale a doppio giro nella dotta Bologna con l’iconica salita di San Luca.

Infine, il terzo atto con la Piacenza-Torino di 231 chilometri per virare verso il Piemonte. Un tracciato adatto ai velocisti che include il passaggio per Tortona in memoria del grande Fausto Coppi. Ma anche l’attraversamento delle Langhe, patrimonio Unesco insieme a Roero e Monferrato capitali dell’enogastronomia tra vini e tartufi, e la riproposizione di alcune strade già percorse più volte durante la Milano-Sanremo. Poi, la splendida Torino a fare da cornice allo sprint di giornata. I titoli di coda il 2 luglio con quella Pinerolo-Valloires che riporterà i protagonisti in terra transalpina.

Un menù completo che incarna, in tre tempi, tutta l’essenza di un’Italia da sempre sensibile alla magia delle due ruote a pedali. Con quei campioni che vantano un posto di rilievo nel mito, un patrimonio naturalistico e culturale che tutto il mondo ci invidia e una passione viscerale che è, semplicemente, il marchio di fabbrica di un popolo.