ALESSANDRO GALLO
Tour De France

Gli italiani in gara. Ciccone, maglia a pois seguendo le orme del Diablo Chiappucci

II ciclista abruzzese proverà a difendere la prestigiosa divisa come miglior scalatore conquistata nel 2023. Da seguire con interesse il tricolore Bettiol e poi Moscon, Ballerini, Sobrero, Formolo e Oldani.

Gli italiani in gara. Ciccone, maglia a pois seguendo le orme del Diablo Chiappucci

Gli italiani in gara. Ciccone, maglia a pois seguendo le orme del Diablo Chiappucci

Dieci vittorie complessive, con tre italiani – Bottecchia, Bartali e Coppi – capaci di confezionare tre doppiette. Poi, più recentemente, prima il Pirata Marco Pantani – doppietta Giro e Tour nel 1998 – e poi, proprio dieci anni fa, lo Squalo Vincenzo Nibali.

Il Tour de France è strettamente legato alla storia d’Italia. E non solo perché, Paolo Conte, ha dedicato un brano proprio a Ginettaccio. Proprio la storia di Bartali assume i toni della leggenda e del mito, se pensiamo al suo secondo successo, datato 1948. E’ il 14 luglio 1948: mancano pochi minuti a mezzogiorno. Un giovane studente siciliano, Antonio Pallante, si presenta in Piazza di Montecitorio e colpisce Palmiro Togliatti con tre colpi di pistola. Il segretario del Partito comunista italiano viene trasportato in ospedale, il paese, si dice, è sull’orlo di una guerra civile. Poi De Gasperi, presidente del consiglio, che telefona a Gino Bartali e gli ‘ordina’ di vincere. Ginettaccio porta a casa il tour, dieci anni dopo la prima impresa. Niente guerra civile, la storia d’Italia riprende il suo corso.

Difficile che i sette italiani presenti al prossimo Tour possano scrivere pagine così. Ma ci proveranno, senza che si arrivi ad attentanti o a minacce di guerre civili, è chiaro.

Belle storie di strade e pedali, sacrifici e sudore. Storie ai limiti della leggenda che l’Italia prova a riproporre anche se nessuno, in questo momento, appare in grado di prendere il testimone lasciato da Pantani e, più recentemente, proprio da Nibali. Giusto dieci anni fa, l’ultimo risultato di spessore, con lo Squalo a festeggiare lungo gli Champs-Elysees. Occhi puntati in particolare su Giulio Ciccone, 29 anni, che ha al suo attivo, come miglior piazzamento, un trentaduesimo posto al tour.

Lo stesso Ciccone, però, ha indossato e portato fino alla fine, nel 2023, la maglia a pois, assegnata al miglior scalatore. Scalatore è sinonimo di fatica, spettacolo ed emozioni, ecco perché da Giulio, ancora una volta, ci si aspetta davvero molto, anche perché era dal 1992, dall’epopea del Diablo Chiappucci, che un italiano non riusciva a indossare la maglia di miglior scalatore. Ciccone (settimo alla rassegna tricolore di domenica), che vanta un tredicesimo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi del 2023 e un quinto al Giro di Lombardia del 2020, sfoggia anche un successo al Giro dell’Appennino (2018) e al trofeo Laigueglia (2020). E gli altri: Beh, c’è Davide Ballerini, 29 anni pure lui. Miglior piazzamento? Il 108° del 2021. Per lui anche un dodicesimo posto alla Milano-Sanremo del 2023. Uno da tenere d’occhio anche se, nelle grandi corse a tappe, gli è sempre mancato l’acuto.

E che dire, poi, di Gianni Moscon, 30 anni. Nel 2022 si è ritirato dopo l’ottava tappa e, nel 2019, aveva chiuso in 84ª posizione. Ma è uno capace di esaltarsi nelle tappe di spessore: ventesimo alle ultime Olimpiadi di Tokyo, un quarto (2021) e un quinto (2017) posto alla Parigi-Roubaix. La Francia potrebbe esaltarlo. Meglio al Tour, come classifica finale, Alberto Bettiol, 30 anni, quarantesimo nel 2022 e comunque tra i protagonisti nel 2017, 2019, 2020 e 2023. Ce n’è abbastanza per capire che nelle gambe c’è comunque la possibilità di confezionare qualche exploit. Visto che Bettiol, tra l’altro, domenica scorsa ha conquistato la maglia tricolore.

Gli altri nomi sono quelli di Mattia Sobrero, Davide Formolo e Stefano Oldani.

Sobrero, piemontese di Alba, ha 27 anni, non ha avuto molta fortuna nel Giro di Lombardia dal quale si è ritirato in tre occasioni. Vanta un ventesimo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi del 2023 e una dodicesima piazza nella Milano-Sanremo di questa stagione. Oldani è un milanese di 26 anni: quarantacinquesimo al Giro d’Italia nel 2023, vanta un 43° e un 98° posto in occasione della Milano-Sanremo.

Mentre Formolo, 31 anni, soprannominato Roccia, ha chiuso al quarantaquattresimo posto il Tour del 2021. In condizione, Formolo, come dimostra il quinto posto al campionato italiano. Anche senza talenti del calibro di Pantani e Nibali, l’Italia cerca il suo posto al sole.