Monica Ciarapica, cervese, è la presidente di Confesercenti Ravenna-Cesena.
Presidente Ciarapica, quali sono gli obiettivi di questa fase post-Covid?
"L’obiettivo è tornare ai numeri del pre-covid e migliorare, in termini per esempio di presenze turistiche. Ci troviamo però in un mondo un po’ diverso rispetto al passato e sono presenti variabili nuove e importanti".
L’anno scorso è stato però positivo.
"Sì, abbiamo potuto registrare un annata discretamente buona, non ci aspettavamo un ritorno dei turisti così importante e quindi la sorpresa è stata piacevolissima. È la conferma che il nostro è un territorio che attrae, apprezzato per i servizi che riusciamo a offrire e una buona qualità di servizi in rapporto al prezzo".
Quali sono le priorità del territorio?
"Sicuramente ci sono interventi da fare a livello strutturale, a partire dai collegamenti".
Parliamo ora delle città. Come sta il commercio? Le chiusure sono numerose.
"Purtroppo è il settore che sta soffrendo di più da anni, la situazione si è cronicizzata a causa di una serie di eventi che si sono susseguiti. Il ricambio c’è ma mai sufficiente".
Ci sono giovani che ci provano?
"C’è chi ci prova, con tanto entusiasmo, ma spesso si tratta di aperture lampo che purtroppo durano poco tempo".
Un problema trasversale a tutti i tipi di attività è quello della mancanza di personale.
"È un problema a tutti i livelli c’è per gli stagionali, gli annuali. Purtroppo abbiamo vissuto anni che hanno determinato un cambiamento radicale nelle abitudini delle persone. I dati della disoccupazione li conosciamo e una spiegazione semplicemente non la trovo".
C’è richiesta di personale specializzato, ma non solo,
"Certo, c’è disponibilità anche a formare il personale. C’è bisogno anche in ruoli e mansioni per cui basta un po’ di buona volontà ma che non sono certo di minore importanza. Noi cerchiamo di incrociare domanda e offerta con azioni mirate per i nostri soci".
Cosa possono fare gli enti pubblici per sostenere le imprese?
"Possono fare molto. Servono politiche precise, mirate, in particolare per certe categorie specifiche di attività. Parlo in particolare dei centri commerciali naturali, bisogna impegnarsi perché siano frequentabili, appetibili. E vanno incentivate le presenze. Il turismo ha bisogno di gente che dorme nelle nostre località, il commercio vive anche delle attività che si svolgono sui luoghi perché più presenze portano naturalmente maggiori possibilità di vendita. Gli assessori al commercio hanno un grande ruolo e una grande responsabilità in questa fase".