Matteo Leoni è il presidente della Cna territoriale di Ravenna.
Qual è lo stato di salute dell’economia provinciale?
"Dopo un 2021 e 22 di crescita molto sostenuta che non si vedeva da anni, il 2023 è in contrazione, in modo meno marcato però rispetto alle previsioni di qualche mese fa che vedevano uno scenario di recessione, che verrà scongiurato. La provincia di Ravenna in questo momento cresce come valore aggiunto intorno al +0,5%, trainata ancora dal settore delle costruzioni, che dovrebbe però frenare nei prossimi mesi, dai servizi e dalla manifattura".
Quanto sono importanti le infrastrutture e quali sono prioritarie?
"Sono fondamentali: logistica e la facilità di spostamento sono elementi di competitività imprescindibili, nonché di attrazione d’investimenti e capitale umano. Il porto è una infrastruttura importante per sostenere l’export e va certamente collegato meglio sia su gomma che su ferro. Le priorità infrastrutturali sono il potenziamento della statale 16 e della Romea verso Ferrara, nonché l’infrastruttura ferroviaria verso Ravenna sia persone che merci. Vanno inoltre conclusi i lavori infiniti dell’E45 verso Cesena e realizzato un collegamento adeguato con Forlì, tramite l’allargamento della Ravegnana. Sottolineiamo con piacere, però, che dopo anni di nostre battaglie si realizzerà a Castel Bolognese il nuovo casello A14 e la quarta corsia fino alla diramazione con Ravenna. Darà un grande slancio a quel territorio e alla vallata del Senio".
Come si affronta il problema di mancanza di personale, in particolare specializzato?
"Stringendo un’alleanza solida e duratura tra mondo delle imprese e sistema scolastico- formativo; dobbiamo programmare meglio i percorsi formativi, diffondere nelle scuole la cultura tecnica e del lavoro, migliorare l’orientamento di famiglie e studenti. Certo dobbiamo metterci in gioco anche noi cercando di migliorare la nostra organizzazione d’impresa per accogliere talenti e competenze che hanno un diverso rapporto tra tempo di lavoro e di vita".
C’è un sufficiente ricambio nel tessuto imprenditoriale?
"Il tema del passaggio generazionale nelle imprese è di strettissima attualità e necessita degli adeguati supporti, specie nelle piccole e medie imprese. Le imprese under 35 nella nostra provincia rappresentano solo il 6,5%, hanno comunque tassi di crescita positivi nel 2022 e questo fa certamente ben sperare. Sono però processi da incentivare e sostenere, perché avviare un’attività al giorno d’oggi è molto complesso, per burocrazia e accesso al credito. Noi su questo fronte ci siamo con servizi e promozioni dedicate".
Qual è stato il ruolo delle associazioni di categoria negli ultimi, complessi anni?
"Il nostro mantra è quello di essere sempre più al fianco delle nostre imprese per supportarle nella crescita e nell’affrontare questi anni di perenne instabilità, aiutandole a strutturarsi e orientarsi in un mercato competitivo che cambia molto velocemente".